Pedofilia nella Chiesa, la Cei: “Psichiatri nei seminari e niente più preti soli negli oratori”
Al via il Servizio Nazionale della Cei per la tutela dei minori, Bassetti: “La figura del prete solo in oratorio è un fatto rischioso”
Roma – Un Servizio Nazionale per la tutela dei minori con il contributo di esperti e laici, individuazione di referenti specifici, regione per regione, da formare, aggiornamento delle Linee Guida: la Conferenza Episcopale Italiana risponde così alla questione della pedofilia, anche in vista dell’incontro di tutte le conferenze dei vescovi con Papa Francesco il prossimo febbraio.
“E’ una piaga gravissima e la Chiesa italiana vuole affrontare il problema radicalmente”, ha detto alla stampa il Presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, alla fine dell’assemblea generale dei vescovi che ha dedicato gran parte della sua riunione, cominciata lunedì, proprio alla lotta agli abusi.
Il Servizio Nazionale sarà la prima risposta tangibile: avrà un proprio statuto, un regolamento, e una segreteria stabile, in cui laiche e laici, preti e religiosi esperti, saranno a disposizione dei vescovi diocesano per percorsi di “formazione e prevenzione”. Ma il Servizio sarà solo un tassello di un’azione più ampia.
Per esempio si renderà “più accurata l’analisi psicologica e psichiatrica nei seminari. Non risolveremo il problema al cento per cento ma noi pensiamo di farlo”, ha annunciato Bassetti, aggiungendo anche che l’età media degli ecclesiastici pedofili si aggira intorno ai 39-40 anni.
Il cardinale di Perugia auspica anche che un seminarista che viene mandato via per questi motivi non sia poi accolto in un altro seminario. “Anche l’educazione deve diventare un fatto più comunitario, la figura del prete solo in oratorio è un fatto rischioso”, ha aggiunto.
Quello che invece sembra mancare è un database, una contezza, anche per soli grandi numeri, della diffusione del fenomeno in Italia. Escono talvolta notizie di cronaca, ci sono dossier aperti in alcune diocesi, ma non è stata avviata un’indagine per capire quale è l’entità della piaga nelle nostre parrocchie. Un po’ come invece si è deciso di fare in altri Paesi, dalla Germania all’Australia, dall’Irlanda agli Stati Uniti.
“La Cei non ha in mano i dati”, ha detto il Presidente dei vescovi spiegando che i casi vengono gestiti singolarmente dalle diocesi direttamente con la Congregazione della Dottrina per la Fede, che ha la competenza in materia per il Vaticano. Poi Bassetti ha aggiunto: “L’Italia non è né l’Irlanda né gli Stati Uniti”, precisando di non riferirsi all’entità del fenomeno della pedofilia ma alla diversa cultura con cui deve essere approcciata.
(fonte Ansa)