Misteri di scienza e luci di fede, a Fiumicino le reliquie di Padre Pio
Domenica 18 novembre una conferenza che racconta il Santo di Pietrelcina con gli oggetti appartenuti al frate e raccolti dal suo medico curante
Fiumicino – “Su Padre Pio si pensa che sia stato detto tutto, ma non è così. Dal punto di vista della fede sono stati versati fiumi d’inchiostro e pronunciati molti discorsi, ma tanto è ancora da dire. Per quanto riguarda il lato scientifico, degli studi medici compiuti sulle stimmate di quel frate, si sa davvero poco“.
Ecco l’obiettivo di “Padre Pio La Grande Luce“, la conferenza che si svolgerà a domenica 18 novembre, presso le sale del Best Western Hotel Rome Airport di via Portuense 2465, a Fiumicino. Nel corso dell’evento, che avrà inizio alle ore 17.30, si approfondirà la figura di Padre Pio, al secolo Francesco Forgione, dal punto di vista scientifico e medico grazie all‘eredità che il dottor Giorgio Festa ha lasciato a suo pronipote Alberto: una collezione di oltre mille reliquie del Santo di Pietrelcina, una mostra che gira l’Italia e il mondo intero per la gioia di tutti i devoti di Padre Pio.
Un progetto divulgativo nel quale scienza e fede si abbracciano, presentando la storia del frate di San Giovanni Rotondo da un punto di vista totalmente nuovo, quello della medicina.
“Mio zio fu incaricato dalla Santa Sede di svolgere l’unica indagine medico-scientifica sulle stimmate di Padre Pio, non ne vennero effettuate altre – racconta Alberto Festa a ‘Il Faro online’ -. Studiò quel fenomeno per anni. Era un laico ateo, un professore universitario non credente. Eppure questo suo lavoro sfociò presto in una grande amicizia”.
Per vent’anni, il dottor Festa analizza e studia molte prodigiose peculiarità del Santo, certificando nelle sue relazioni l’assoluta veridicità ed inesplicabilità scientifica di quei fenomeni legati al corpo di Padre Pio: da temperature corporee di 48 gradi centigradi, alle lesioni delle stimmate che non si rimarginano, dai profumi intensi di fiori emanati dalle piaghe fino ai miracoli compiuti in vita.
In molti pensavano che Padre Pio fosse un bugiardo, che le sue stimmate non erano un “dono del cielo”, bensì auto inferte. Anche le gerarchie della Chiesa erano scettiche. Eppure, nella sua relazione si legge che quelle ferite “non sono il prodotto di un traumatismo di origine esterna, e che neppure sono dovute all’applicazione di sostanze chimiche potentemente irritanti”.
“Mio zio ha immediatamente capito che davanti a lui c’era qualcosa di inspiegabile. C’era qualcosa di particolare in quelle piaghe. Per lui, un uomo di scienza, fu un qualcosa di sconvolgente“, aggiunge Alberto.
“A consolidare quell’amicizia tra il medico e il frate, presto arrivò anche la fede. E dopo la morte di Padre Pio mio zio spese tutti gli anni che gli rimasero di vita in difesa del Santo perché il Vaticano fu molto persecutorio nei confronti di quel frate“.
Un frate oggi elevato agli onori degli altari che muove migliaia di persone in tutto il mondo. Durante il Giubileo straordinario voluto da Papa Francesco, lo stesso Pontefice nominò Padre Pio patrono dell’evento. Il suo corpo, assieme a quello di San Leopoldo Mandic, venne portato a Roma ed esposto in San Pietro per volere di Papa Bergoglio.
In quell’occasione, romani e pellegrini affollarono la basilica vaticana per pregare davanti ai resti mortale di quel frate: “Padre Pio rappresenta un faro di luce per il mondo di oggi. Persone come lui nascono ogni cinquecento anni. Prima c’era San Francesco, oggi c’è Padre Pio”, dice ancora Alberto Festa, spiegando così il motivo della fama mondiale di San Pio da Pietrelcina: “E’ stato il primo santo ‘moderno’.Ha avuto un supporto mediatico che i santi del passato non potevano avere. Ci sono foto, immagini, video. Grazie alla tv e alla radio è entrato nelle case delle persone. E se un ateo può dire ‘Gesù non è esistito’, perché oltre alla fede non ci sono prove, di Padre Pio e delle sue opere le prove ci sono. Eccome”.
La più tangibile è sicuramente l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo: “E’ la prova più lampante di come scienza e fede possano tranquillamente convivere”. E la conferenza del 18 novembre racconterà proprio questo aspetto:
“Io non rappresento Padre Pio, per quello ci sono i frati e la Chiesa – precisa Alberto -. Io rappresento il dottor Festa che per vent’anni ha studiato con rigore scientifico i fenomeni di Padre Pio. Gli oggetti che mostrerò durante la conferenza sono prove scientifiche del lavoro svolto da mio zio, ma allo stesso tempo rappresentano qualcosa di diverso per i fedeli”.
Tra questi sarà esposto il guanto delle prime stimmate, indumento “che Padre Pio regalò al suo medico per suggellare la loro amicizia. Qualcuno dice che ha poteri taumaturgici, ma non voglio entrare in merito perché non è il mio campo”, fa notare il nipote del medico.
La conferenza, conclude Alberto, è rivolta a tutte quelle persone devote a Padre Pio, ma anche a chi è interessato alla sua figura e “vuole conoscere alcune verità poco note”. Come l’affascinante racconto dei fasci di luce che uscivano dalle stimmate: “Nella relazione che il dottor Giorgio Festa diede al Vaticano, mio zio afferma che da quelle ferite usciva una ‘radiazione luminosa’. Da quelle piaghe usciva luce. Ed è l’unica parte del libro che è in corsivo, come a sottolineare l’importanza di questo fenomeno”.
(Il Faro online)