La Santa Sede aderisce al Sepa, anche in Vaticano si userà l’Iban

30 novembre 2018 | 21:08
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La Santa Sede aderisce al Sepa, anche in Vaticano si userà l’Iban

Bruelhart: “Un altro passo nella direzione per la trasparenza delle finanze”

Città del Vaticano – Lo Stato della Città del Vaticano aderisce al Sepa, il Single Euro Payments Area, ovvero l’Area Unica dei Pagamenti in euro. Il consiglio dell’European Payments Council ha infatti approvato – riferisce una nota della sala stampa vaticana – l’estensione di questa area anche al Vaticano.

Dal 1° marzo 2019, i regimi Sepa saranno dunque aperti alla finanza delle istituzioni vaticane. Il sistema Sepa armonizza i pagamenti elettronici e dunque pone le stesse condizioni alle transazioni transfrontaliere rispetto a quelle nazionali.

A partire dal 1° marzo 2019, la portata geografica dei regimi Sepa opererà in 36 Paesi: i 28 Stati membri dell’Ue più Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Monaco, San Marino, Principato di Andorra e Stato della Città del Vaticano. Il presidente dell’Aif, René Bruelhart, ha definito questo passo in avanti “un segno molto positivo” che “dimostra gli sforzi della Santa Sede per migliorare la trasparenza finanziaria“.

La partecipazione della Santa Sede e dello Stato Città del Vaticano all’ambito geografico Sepa rappresenta uno dei tasselli sulla trasparenza finanziaria che è stata uno dei primi obiettivi delle riforme volute da Papa Francesco.

Tra le novità l’introduzione di un codice Iban Vaticano per il trasferimento di fondi. Successivamente potrebbero chiedere l’adesione al Sepa, l’area unica dei pagamenti in euro, anche lo Ior e gli altri organismi del Vaticano che hanno a che fare con la finanza.

(Il Faro online)