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“Siamo fuori con tutti i tempi”, il bilancio di Gianfranco Conte sui primi 6 mesi della nuova amministrazione di Formia

8 dicembre 2018 | 15:04
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“Siamo fuori con tutti i tempi”, il bilancio di Gianfranco Conte sui primi 6 mesi della nuova amministrazione di Formia

Ritardi sul bilancio, l’assenza di programmazione e perché le logiche internazionali farebbero grande Formia. Questi i temi della conferenza di Conte.

Formia – “Siamo fuori con tutti i tempi.” Apre così la sua conferenza stampa – tenutasi ieri, presso la sede della sua associazione “Con te – il consigliere di minoranza Gianfranco Conte, senza mezzi termini, tracciando un quadro poco roseo per il futuro dell’amministrazione formiana targata Villa, nel caso in cui il passo che si continuerà a seguire dovesse essere quello intrapreso in questi primi (quasi) sei mesi.

“Certo – chiarisce Conte – il Commissario ha fatto un falso clamoroso nel dare una situazione del bilancio che non era reale, ma è anche vero che, durante il passaggio di consegne, la stessa Villa non ha chiesto quali fossero i problemi che avrebbe ereditato e, d’altra parte, i 100 giorni “dell’ambientamento” sono già passati.

Nonostante questo, però, rilevo che siamo sempre alla rincorsa, sempre fuori tempo con gli obiettivi. La Camera, per esempio, grazie all’emendamento Marattin, ha emanato un testo  che prevede diverse agevolazioni per i Comuni che, entro il 31 dicembre, saranno in linea con il bilancio di previsione. Agevolazioni che, però, mentre il sindaco Mitrano sta facendo di tutto per ottenere – anche grazie a quanto appreso durante i miei interventi –  noi rischiamo di perdere perché, come ho già detto, siamo ormai quasi fuori da ogni tempo massimo – il termine ultimo per discutere il Bilancio in modo tale da ottenere le facilitazioni è il 20 dicembre-.

E ancora: “Non è stato affrontato il documento unico di programmazione, che serve per fare previsioni sul futuro di questa città. Eppure, nella finanziaria approvata dalla Camera, per quanto riguarda gli Enti locali ci sono diverse cose interessanti: non è più possibile bloccare i comuni in avanzo primario e fondi vincolati per le opere pubbliche. Cosa farà, allora, il Comune di Formia? Perché bisogna essere pronti ad affrontare queste cose.

Per il 2021, poi, sono stati messi a disposizione 800/900 milioni per Regioni, Province, Comuni. Il che vuol dire che, se si hanno progetti pronti per tale data, si potranno acquisire fondi specifici destinati agli Enti locali. Per questo, mi sarei aspettato che si mettesse mano a una programmazione pluriennale.”

Ma le novità, secondo Conte, non finiscono qui. Nella finanziaria di quest’anno, infatti, a partire dal 1 gennaio 2019 è stata prevista anche la progettazione di una centrale unica per le opere pubbliche che, una volta messa a punto, sarà incorporata nelle agenzie del demanio per aiutare i Comuni nella bonifica delle periferie e degli edifici pubblici.

Allora viene da chiedersi – sottolinea Conte – se le Commissioni Lavori pubblici previste nel Piano Triennale delle Opere pubbliche per il rifacimento del Palazzo comunale e della sede di Maranola siano davvero così urgenti.

Se non urgenti ma programmati, infatti, questi lavori potrebbero essere effettuati con fondi governativi, piuttosto che con i soldi del Comune, che, invece, potrebbero essere utilizzati per risolvere altre problematiche. Ma il Piano, pur essendo stato presentato ad agosto, ancora non è stato discusso.

Un esempio lampante, sempre in tema di ritardo, è il piano industriale della “Formia Rifiuti Zero” che andava presentato entro il 30 settembre e che, invece, è stato presentato soltanto oggi – 7 dicembre -.

E ancora: “Pare che non si sappia il numero preciso di cause nelle quali sia coinvolto il Comune ne quante rischiano di essere perse. Una mancanza che, di volta in volta, costringe a un cambio sostanziale di tutte le voci di bilancio.

E come questa, di situazioni non affrontate ce ne sono molte. Il Piano anticorruzione, per esempio, è scaduto e non si sa ancora Iezzi a che punto sia con quello nuovo.

Il Comitato per il controllo analogo  – che verifica che la convenzione in atto con la “Frz” funzioni –  d’altra parte, dopo l’uscita del dirigente Ottaviani, non solo non si è mai riunito, ma neppure è stato ancora formato e, mentre Ventotene continua a non pagare le mensilità, al contrario, la municipalizzata formiana ha dovuto pagare 40,000 euro al dipendente isolano che non era stato assunto.

E Conte, allora, si interroga:  “Qual è il piano della “Frz”? Perché se questa realtà rimane circoscritta alla nostra città non potrà evolversi. Al contrario, si dovrebbe fare un discorso comprensoriale con Gaeta, Minturno, Itri, Castelforte e San Cosma. Provare a fare un consorzio sia sul tema dell’immondizia che sul trasporto urbano.

Il nostro, infatti, è un territorio con molte potenzialità e il rilancio comprensoriale è un’operazione più valida che potrebbe portare anche a un’importante sviluppo del mercato croceristico se si riuscisse a fare un’offerta complessiva di tutte quelle che sono le nostre bellezze archeologiche e paesaggistiche.

Sebbene, poi, in apertura di conferenza  con un sorriso Conte aveva promesso che non avrebbe parlato della questione del Pontile Petroli  – su cui, soltanto il giorno prima si era tenuto un consiglio comunale straordinario a cui lui non ha voluto prendere parte per non alimentare inutili polemiche – , alla fine, si è lasciato andare a qualche dichiarazione al riguardo.

Avrebbe rivelato, infatti, che, per il momento, Eni non sembra preoccupata di fare alcunché in merito alla delocalizzazione del Pontile. Ma che per la prossima scadenza, per un’eventuale trasferimento sono state vagliate tutte le ipotesi.

E per quanto riguarda l’offshore? “È la soluzione migliore – rivela in conclusione Conte – , ma anche la più costosa…”

(Il Faro on line)