Crollo di via di Vigna Jacobini, 20 anni di silenzio inquietante

14 dicembre 2018 | 08:00
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Crollo di via di Vigna Jacobini, 20 anni di silenzio inquietante

Silvestrini: “Strage dimenticata. Chiediamo a Raggi una Giornata della Memoria”

Roma –  “A venti anni dal crollo di via di Vigna Jacobini, nel quale morirono 27 persone fra cui 6 bambini, registriamo un inquietante silenzio da parte delle istituzioni, che non rende giustizia alle vittime, ormai ricordate solo dai familiari”.

Lo dice il presidente del Comitato Vittime del Portuense, l’avvocato Francesca Silvestrini, in prossimità del ventennale del crollo, avvenuto il 16 dicembre 1998 poco dopo le 3 di notte.

“Quella di Vigna Jacobini – prosegue Silvestrini – è stata la più grave strage verificatasi a Roma nel dopoguerra, eppure oggi a ricordarla ci sono solo una piccola targa con i nomi delle vittime e l’immensa voragine lasciata dall’implosione della palazzina, che tuttora deturpa un quartiere storico come il Portuense”.

Negli anni, aggiunge, “le promesse di ricostruzione sull’area del crollo, unite a quelle di realizzazione di un luogo del ricordo dedicato alle vittime nell’ambito di progetti di riqualificazione del quadrante, si sono infrante sugli scogli di una burocrazia spietata, che non tiene conto del dolore di chi, quella notte, ha perso tutto: affetti e proprietà immobiliari. Una cosa francamente inaccettabile in un Paese civile”.

Per questo, conclude Silvestrini, “il Comitato rinnova l’invito alla sindaca Virginia Raggi a un momento di confronto diretto, in segno di discontinuità con le ultime giunte. Chiediamo l’istituzione di una Giornata cittadina della Memoria per non disperdere il ricordo di quanti, in quel 16 dicembre del 1998, morirono in modo così assurdo. Lo dobbiamo alle vittime e ai loro familiari. Lo dobbiamo, soprattutto, alle future generazioni, affinché tragedie del genere non si ripetano”.

(Il Faro online)