Ad Ardea un “airone” diventa la “pietra” dello scandalo
La scultura di Claudio Magnetti deve essere rimossa perché, abusivamente, posizionata sulla rotonda dedicata a Giacomo Manzù
Ardea – Il ministero dei Beni culturali invia una missiva al Sindaco di Ardea e per conoscenza alla segreteria del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, rimarcando che la scultura dell’artista Claudio Magnetti, rappresentante un airone cenerino e arbitrariamente, posizionato sulla “rotonda di Manzù” sulla via Laurentina, deve essere tolto.
Il soprintendente, l’Arch. Margherita Eichberg scrive: “Con riferimento all’istanza in oggetto si chiede con la presente di rimuovere la statua in pietra raffigurante l’airone cenerino posta su di un basamento storico situato sulla rotatoria di via Ardeatina all’altezza del Museo Manzù vincolato ai sensi dell’art. 10 comma 5 D.L.gs 42/04. Tale statua è stata collocata senza la preventiva autorizzazione e questa Soprintendenza non ritiene congrua tale sistemazione”.
Ad attestarlo il responsabile del procedimento istruttorio Architettonico, l’Arch. Anna Paola Briganti, il responsabile del procedimento istruttorio storico artistico, Dott.ssa Paola Lipani e controfirmato e spedito dal “soprintendente all’archeologia, belle arti e paesaggio” Arch. Margherita Eichberg. Ora, il sindaco non potrà che eseguire quanto richiesto per scritto dal consigliere di “Noi per l’Italia” Maurice Montesi, assetato di legalità, onestà e trasparenza oltre a quanto consigliato allo stesso sindaco dal presidente del consiglio comunale Lucio Zito.
Dai banchi dell’opposizione, Raffaella Neocliti (Forza Italia) e Maurice Montesi (NCI), concordano che il fare “arrogante” e “prepotente” da parte del Sindaco non ha avuto successo, tutt’altro. “L’arroganza e la prepotenza – dichiarano i due consiglieri di opposizione – di installare e lasciare in essere una scultura posta sul basamento di altro artista, tra l’altro definito storico ai sensi del citato art. 10 comma 5 D.L.gs 42/04, è un ulteriore abuso e mancanza di rispetto, sia nei confronti di Armandì, realizzatore dell’opera su cui è stato posato l’airone dello scultore Claudio Magnetti, sia nei confronti di quest’ultimo che della cittadinanza”.
“Quello che stupisce – continuano Neocliti e Montesi – è che il sindaco, malgrado sia stato avvertito dall’artista Armandì, come suddetto autore della scultura della solidarietà sulla cui base ora è abusivamente, posto l’airone, non ha fatto nulla se non soprassedere. La domanda è: per quale motivo soprassedere ad un abuso?Dimenticanza, o copertura di qualcuno? Sia in un caso che nell’altro, dimostrano come questa amministrazione sia inefficiente e inadeguata a svolgere il ruolo che dovrebbe …ossia quello di aver cura del bene pubblico”.
Una cosa è evidente, il Sindaco che si è più volte esposto sui media nazionali (carta stampata, TV) in merito ad un abusivismo dilagante ad Ardea e cadere su una “svista” della sua amministrazione, riguardo l’abuso qui menzionato, non lo pone certo come paladino della legalità e quanto meno, lo classifica come incongruente tra ciò che “predica” e ciò che “pratica“.
Ora, però, sembrerebbe che il Sindaco, spinto dal dirigente ai LL.PP. Bruno Marino Vito, sia deciso a procedere alla rimozione dell’abuso, dando seguito alla nota della “soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio”.
Quello che non si capisce, laddove si proceda ora alla rimozione dell’abuso, è come mai che, nonostante la nota della “sopraintendenza, archeologia, belle arti e paesaggio” fosse arrivata al Comune di Ardea già lo scorso novembre, nessuno nell’attuale amministrazione, l’abbia preso in considerazione. Infatti, non si conoscono sopralluoghi della municipale alla quale lo stesso consigliere Maurice Montesi ha dato comunicazione, oltre che al sindaco ed al dirigente all’urbanistica Ing. Bruno Marino Vito. Non si capisce come si possa concretizzare un abuso edilizio ma, comunque, l’istallazione di qualcosa non congruo sotto il museo Manzù, aspetto questo, evidenziato anche dalla “sopraintendenza archeologia, belle arti e paesaggio”.
“Tra l’altro, il luogo, oggetto dell’abuso, è molto trafficato e par strano” – commentano i consiglieri Neocliti e Montesi – che nessuna autorità di polizia abbia fatto caso a questa anomalia”.
Se a ciò aggiungiamo che alcune persone intervistate in merito, ci dicono che il consigliere Sandro Caratelli (M5S), ha spesso dichiarato nella pubblica piazza e nei bar, di essere l’autore dell’installazione insieme ad altre persone e ad una ditta della Nuova Florida che ha messo a disposizione un potente mezzo meccanico per issare a segno sul basamento di altro artista, l’opera di Claudio Magnetti (la scultura dell’airone). Non ne fa neppure mistero uno dei maggiori sostenitori del consigliere in questione nella sua pagina facebook nel sostenere la bontà dell’installazione quasi a furor di popolo.
Della faccenda, come sopra accennato, se ne sono occupati i consiglieri di minoranza, Raffaella Neocliti e Maurice Montesi e nello specifico, la lettera della “soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio”, come spiega Neocliti, è arrivata in Comune alla data del 19 novembre e solo dopo l’intervento della Consigliera, la lettera è saltata fuori. “Il sindaco parla di abusivismo ad Ardea e poi sotterra la testa per non vedere cosa fanno i suoi consiglieri” – dichiara Neocliti.
Si ha notizia che Raffaella Neocliti, possa aver già relazionato il tutto anche al comando investigativo del I° Gruppo Carabinieri di Frascati competente per territorio, affinché si adoperino per verbalizzare gli autori dell’istallazione che indisturbati ed abusivamente hanno agito di “libero arbitrio”. “Ho contattato – dichiara Neocliti – l’Assessore ai LL.PP. Pamela Pezzotti, la quale mi evidenziava che l’abuso andava rimosso e che della sua effettiva rimozione se ne deve occupare il Vice Sindaco con delega alla Cultura, Morris Orakian. Successivamente – continua Necoliti – nella stesso giornata di giovedì 20 dicembre, contattavo Orakian che, inizialmente, mi diceva di essere allo scuro di tutto e solo dopo essere stato edotto da me, tramite documentazione riguardante l’abuso, mi richiamava e mi confermava che avrebbero immediatamente, provveduto alla rimozione dell’abuso stesso”.
“Oggi – conclude Neocliti -, 22 dicembre 2018, sono stata costretta a ricontattare la “sopraintendenza, archeologia, belle arti e paesaggio”, in quanto tale abuso ancora non risulta rimosso“.
Lo stesso autore del basamento, Armandì, ha chiesto che venga rimossa la scultura dell’airone, posta sulla sua opera. Fatto, questo, che non da merito a nessuna delle due opere. Intanto, da parte dell’assessore all’urbanistica, del dirigente ai LL.PP. ed urbanistica Bruno Marino Vito si stia prendendo coscienza che l’abuso deve essere tolto ed al più presto. Altrettanto dicasi da parte della Polizia Municipale che ha aperto un’inchiesta su segnalazione del consigliere Maurice Montesi (clicca qui), sensibile ai problemi di legalità e giustizia. Ad Ardea, mentre si parla di legalità, questa risulta essere ancora un “optional” e tutto con il beneplacito del sindaco che, in qualità di garante del bene pubblico, dovrebbe essere il primo a garantirla, la legalità.
(l Faro on line)