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Cronaca Locale
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Incendio di Natale a Fiumicino, via Jacchia abbandonata tra miasmi e rifiuti

28 dicembre 2018 | 14:03
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Incendio di Natale a Fiumicino, via Jacchia abbandonata tra miasmi e rifiuti
Incendio di Natale a Fiumicino, via Jacchia abbandonata tra miasmi e rifiuti
Incendio di Natale a Fiumicino, via Jacchia abbandonata tra miasmi e rifiuti
Incendio di Natale a Fiumicino, via Jacchia abbandonata tra miasmi e rifiuti
Incendio di Natale a Fiumicino, via Jacchia abbandonata tra miasmi e rifiuti
Incendio di Natale a Fiumicino, via Jacchia abbandonata tra miasmi e rifiuti

L’odore acre dei materiali bruciati entra nelle case, ma nessuno si preoccupa della salute dei residenti. E la casa-discarica a Passo della Sentinella torna nell’oblio

Fiumicino – La “Bomba ecologica e sociale” che il Faro on line denunciava ad aprile 2018 (leggi qui l’articolo) è esplosa a Natale. Dispiace dire per l’ennesima volta “lo avevamo detto”, ma è un fatto che le denunce del nostro quotidiano, quando ignorate dalle istituzioni, alla fine risultano sempre veritiere. E’ accaduto con il viadotto di via dell’aeroporto, con il degrado da noi denunciato (leggi qui l’articolo) e poi, a distanza anni, con la presa di coscienza delle istituzioni e la decisione di abbatterlo (leggi qui l’articolo).

Accade ora con la discarica di via Jacchia, a Passo della Sentinellla, più volte segnalata dal nostro quotidiano  (leggi qui l’articolo) e incendiatasi proprio nel giorno di Natale.

Da quel momento, dopo ore di intervento dei vigili del fuoco e l’utilizzo di una ruspa, nulla è cambiato, Anzi.

L’odore acro delle cose bruciate pervade ancora l’intera zona, popolata da famiglie, bambini, anziani. Le fiamme si sono sviluppate proprio all’interno di un comprensorio abitato, e a nulla nel tempo sono valse le richieste di bonificare l’area.

via Jacchia passo della sentinella fiumicino

In quella discarica, dove nottetempo furgoni pieni di materiale da gettare arrivavano abusivamente e poi fuggivano, c’era di tutto. Plastiche, vernici, materiale di risulta, rifiuti organici, legno, ferro, rame… Chi controlla ora la qualità dell’aria di quel quadrante? Chi ripagherà di possibili future malattie?

In quella nefasta giornata di Natale si è verificato l’inevitabile. Quando la burocrazia diventa lo scudo per non intervenire – come nel caso di via Jacchia – quando la politica vede ma poi si gira dall’altra parte (accadde addirittura quando si incendiò la zona Sic, il sindaco fu portato a vedere la mega discarica tra le case e promise un intervento, mai effettuato), quando un intero quartiere viene considerato di serie B, non c’è spazio per la crescita.

I residenti stanno facendo sforzi enormi per riqualificare la zona, e nel caso specifico sono disposti a prendersi carico del luogo, una volta bonificato, e farlo diventare un punto di incontro per i residenti.

Si dirà: ma è proprietà privata, ma non è competenza del Comune, ma quei rifiuti ora che sono stati incendiati diventano “rifiuti speciali” e vanno smaltiti in un altro modo… Parole, parole, parole.

A Natale uno dei residenti è andato in difficoltà respiratoria a causa del fumo, ed è stato trasportato d’urgenza al Grassi. Domanda (retorica): se fosse morto, si sarebbero trovati i soldi e le strade burocratiche per una bonifica?