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Case Armellini di Ostia, assemblea comunale ambigua su acquisto

9 gennaio 2019 | 10:01
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Case Armellini di Ostia, assemblea comunale ambigua su acquisto

L’assemblea comunale approva un ordine del giorno nel quale si propone genericamente di “aumentare il patrimonio immobiliare destinato all’edilizia popolare”

Roma – Assemblea comunale sulla vertenza delle case Armellini della Nuova Ostia: il documento finale, approvato all’unanimità delle forze politiche, non definisce con chiarezza il destino delle 1042 famiglie sottoposte a sfratto. L’unica certezza è l’istituzione di un tavolo di confronto. Un po’ pochino a quasi un mese dalla scadenza del termine di sgombero imposto dal Tribunale.

E’ stato approvato ieri, martedì 8 gennaio, all’unanimità dall’aula Giulio Cesare del Campidoglio l’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle, e sottoscritto dai rappresentanti di tutti i gruppi, in merito alla problematica dell’emergenza abitativa per lo sgombero degli abitanti delle Case Armellini di Ostia. Il documento prevede testualmente «l’impegno per la sindaca e gli assessori competenti affinchè vengano messe in campo importanti azioni concrete atte a risolvere i numerosi problemi di manutenzione degli edifici di edilizia popolare facenti parte del Patrimonio; vengano messe in campo azioni concrete per aumentare il patrimonio immobiliare di Roma Capitale destinato all’edilizia popolare; nel caso di appartamenti di proprietà della Moreno Estate Srl vengano messi in campo tutti gli atti di competenza al fine di garantire la tutela dei nuclei familiari aventi diritto e la maggior tutela possibile nelle forme di legge ai nuclei in fragilità sociale; che venga istituito un tavolo di confronto con la partecipazione dell’assessore capitolino, del presidente del Municipio X o suo delegato e rappresentanze qualificate degli inquilini; e infine vengano, prima dell’eventuale acquisizione degli edifici di cui in oggetto, messe in atto tutte le procedure a tutela di Roma Capitale tra cui le verifiche relative alla stabilità degli edifici».

E’ importante ricordare, come spiega quest’articolo, che il termine fissato dal Tribunale per lo sgombero dei 1042 appartamenti e per la loro restituzione ai proprietari, è fissato per il 12 febbraio.

Va da sè che mettere “in campo azioni concrete per aumentare il patrimonio immobiliare di Roma Capitale destinato all’edilizia popolare” o anche “importanti azioni concrete atte a risolvere i numerosi problemi di manutenzione degli edifici di edilizia popolare facenti parte del Patrimonio” non significa espressamente acquisire le Case Armellini (di proprietà della Moreno Estate srl) ma acquistare palazzi in qualsiasi parte di Roma, ma anche fuori area comunale. Nel caso specifico, anzi, il Campidoglio chiede che prima “dell’eventuale acquisizione” di quelle palazzine si effettuino, com’è giusto per evitare la fregatura, “le verifiche relative alla stabilità degli edifici“.

Era stata la stessa presidente del X Municipio, Giuliana Di Pillo, a denunciare nel suo intervento sugli scranni dell’aula Giulio Cesare che «in quel quadrante vive molta gente: il problema non è di competenza municipale ma lo viviamo e sappiamo che è una situazione difficile da gestire. I cittadini sono molto preoccupati, lo dico all’assessore, anche per la mancanza di informazioni precise e accurate che in questo momento servono e sono necessarie».

Di fronte al documento a ben poco valgono le rassicurazioni fatte attraverso i social network prima dell’assessora al Patrimonio, Rosalba Castiglione, (“Sono in fase ormai avanzata le trattative con la Moreno Estate, proprietaria degli immobili che ospitano oltre 1000 famiglie nel Municipio X, per scongiurare un possibile sgombero e arrivare a una soluzione bonaria“) e poi dal consigliere M5S, Nello Angelucci (“La prima opzione sul tavolo è acquistare gli appartamenti“). Il documento votato dall’assemblea non lo dice espressamente e appare troppo ambiguo sul punto.

Al contrario il documento è chiaro su un punto: bisogna mettere intorno a un tavolo le istituzioni e i rappresentanti dei residenti per evitare soluzioni sommarie o, peggio ancora, deportazioni di massa. «Nell’assemblea Capitolina tematica richiesta da Fdi e svoltasi oggi sulla problematica delle ‘case Armellini’ ad Ostia Nuova – chiariscono per Fratelli d’Italia il capogruppo capitolino Andrea De Priamo e quello municipale Monica Piccaè stato approvato un documento unitario nel quale è stata inserita la nostra proposta di creare un tavolo tecnico permanente con la presenza di comune, municipio, proprietà ed una rappresentanza degli inquilini per verificare l’andamento sella situazione. Abbiamo responsabilmente ritirato il nostro documento per fare in modo che ci fosse un atto dell’aula in grado di dare risposte concrete ai cittadini. Avremmo voluto una posizione più chiara sulla tutela sulle situazioni di emergenza abitativa ma purtroppo su questo abbiamo registrato la chiusura della maggioranza, che peraltro senza le opposizioni non avrebbe neanche avuto il numero legale per votare alcun atto. Ora vigileremo affinchè la maggioranza riferisca al più presto quale strada vuole perseguire per evitare che il contenzioso tra privato e comune metta in mezzo ad una strada migliaia di famiglie con conseguenze sociali disastrose».