la protesta |
Cronaca Locale
/

Russo D’Auria: “Ritardi sul viadotto di via dell’Aeroporto, inaccettabili i silenzi istituzionali”

9 gennaio 2019 | 10:04
Share0
Russo D’Auria: “Ritardi sul viadotto di via dell’Aeroporto, inaccettabili i silenzi istituzionali”
Russo D’Auria: “Ritardi sul viadotto di via dell’Aeroporto, inaccettabili i silenzi istituzionali”
Russo D’Auria: “Ritardi sul viadotto di via dell’Aeroporto, inaccettabili i silenzi istituzionali”
Russo D’Auria: “Ritardi sul viadotto di via dell’Aeroporto, inaccettabili i silenzi istituzionali”

Il leader di Gil: “L’Astral non ha comunicato nulla, il Comune non dice niente, la Regione è latitante”.

Fiumicino – “Il nostro allarme lanciato nel 2016 insieme al Faro on line sul viadotto di via dell’aeroporto (leggi qui l’articolo) ha prodotto controlli, test sul cemento, il blocco parziale dell’arteria e la comunicazione di abbattimento. Poi tutto è svanito nel nulla. E’ inaccettabile”.

Mario Russo D’Auria, leader di Gil (Gruppo indipemndente libero per Fiumicino), non ci sta a far passare come “normale” la mancanza di comunicazioni da parte delle Istituzioni su un problema che riguarda la vita dei cittadini. “Astral ha prodotto una relazione a dir poco preoccupante, il Comune di Fiumicino ha fatto una conferenza stampa per dare conto dell’abbattimento del viadotto e della realizzazione di una viabilità alternativa entro 40 giorni, la Regione Lazio si è esposta in prima persona con l’assessore competente.

Poi le promesse sono svanite nell’indifferenza istituzionale. I lavori della viabilità alternativa non sono terminati, l’Astral non ha comunicato nulla, il Comune non dice niente, la Regione è latitante. E intanto con le piogge quel cemento è sempre più scoperto, i ferri sempre più arrugginiti, e i rinforzi ‘volanti’ messi sotto il viadotto non fanno presagire nulla di buono.

Ma è mai possibile che i cittadini in questo Paese siano sempre l’ultima ruota del carro? possibile che debbano mendicare un’informazione che riguarda la propria vita, e non in senso metaforico? Possibile che le istituzioni siano così impegnate a fare altro da non utilizzare i sistemi internet per aprire una pagina sui lavori e tenerla aggiornata?

La domanda, ad oggi, è: chi si assume la responsabilità di dire che siamo al sicuro? E se accadesse qualcosa, chi ne risponderebbe?”