Emergenza rifiuti, al via la petizione per dire “No” alla discarica a Pizzo del Prete
La prima uscita pubblica, in occasione del mercato dei produttori locali, ci sarà sabato dalle ore 10.00 alle13.00 presso la cooperativa di Testa di Lepre.
Fiumicino – “Prende il via la petizione popolare promossa da Comitati, Associazione e Proloco, contro la riproposizione delle zone bianche nel Comune di Fiumicino e Cerveteri. La prima uscita pubblica, in occasione del mercato dei produttori locali, ci sarà sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 presso la cooperativa di Testa di Lepre“.
E’ quanto si legge in un comunicato diffuso nelle scorse ore dalle associazioni e i comitati del territorio contrari alla discarica a Pizzo del Prete. “Per evitare lo scempio che ne deriverebbe e salvaguardare il territorio in modo definitivo – si legge nel testo – abbiamo deciso di percorrere anche altre strade, oltre alle iniziative volte a far modificare ufficialmente la cartografia che riporta erroneamente le zone bianche laddove le aree sono già tutelate da vincoli.
Dal momento che il Piano Rifiuti del Lazio esclude esplicitamente la possibilità di realizzare interventi per depositare o lavorare rifiuti urbani nelle aree vincolate dall’ art. 136 del D.lgs 42/2004, abbiamo deciso di lanciare una Petizione Popolare al Ministero dei Beni Archeologici e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact) affinché riconosca tutto il territorio – già sottoposto al vincolo del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (Ptpr) fino a includere il sito Unesco della Banditaccia – dichiarandolo “di notevole interesse pubblico” ai sensi dell’art.136 lettera c) e d) del decreto Legge 42/2004 che al comma 1 per le lettere c) e d) recita:
c) i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici;
d) le bellezze panoramiche e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze.
Le zone bianche si trovano infatti all’interno di un territorio da sempre contrassegnato da un’economia che nell’agricoltura, nella zootecnia e nel turismo ha trovato le sue fonti di reddito e di lavoro – tant’è che è stata avviata la richiesta per l’istituzione del Biodistretto -: un paesaggio agrario di alto pregio ambientale e naturalistico, ma anche ricco di depositi e siti archeologici in parte già vincolati, che vanno dal periodo etrusco per arrivare fino agli anni 20 e 30 del secolo scorso.
Solo per nominarne qualcuno, ricordiamo i tracciati di strade etrusche e romane, le domus e le ville romane, la stazione di posta di Palidoro, i borghi di Tragliata, Tragliatella e Castel di Guido, i castelli come quello di Torrimpietra, le Torri di avvistamento fino ai paesaggi e ai casali delle bonifiche, le tracce di insediamenti di varie epoche presenti nella zona di Castel Campanile, ecc.
Per salvaguardare questo territorio, il Consiglio Comunale di Fiumicino ha già approvato all’unanimità lo scorso 30 ottobre l’ordine del giorno n. 82 che impegna il Sindaco ed attivare questa procedura per il riconoscimento dell’Art. 136. Ci auguriamo, dato il tempo trascorso, che a breve la Giunta Comunale di Fiumicino ma anche quella di Cerveteri, deliberi la richiesta al Mibact per dare continuità al voto dei Consiglieri comunali.
(Il Faro online)