Distretto socio- sanitario e quei 5 milioni “scomparsi”, il commento di Manzo e Gallinaro
Manzo e Gallinaro: “Recriminazioni e accuse reciproche minano anche la credibilità di alcune enunciazioni in materia di politiche comprensoriali.”
Formia, Gaeta e Minturno – Sul caso del Distretto socio-sanitario e dei presunti 5 milioni “scomparsi” (Leggi qui)continuano a “piovere” commenti da tutto il mondo politico del Golfo di Gaeta.
Dopo l’intervento del consigliere di minoranza di Formia Claudio Marciano(Leggi qui), sulla vicenda sono intervenuti, per LeU, Maria Rita Manzo e Beniamino Gallinaro, che in una nota, affermano: “Le recenti diatribe, i toni accesi e accusatori che hanno, in questi giorni, intessuto la discussione politica riguardo i fondi del Distretto – principali protagonisti gli amministratori dei comuni di Gaeta, Formia, Minturno – non ci appassionano particolarmente, perché sterili e slegati dal tema principale – l’utilità sociale dei servizi e i bisogni reali e concreti delle persone.
Tuttavia, additare il comune di Formia, ipotizzando – sembrerebbe – una possibile distrazione di fondi pubblici, ci sembra molto grave e, ovviamente, coinvolge non soltanto l’attuale amministrazione civica.
Sebbene non si abbiano – dal nostro punto di vista – dubbi sulla correttezza dell’operato amministrativo, anche alla luce di quanto asserito dall’assessore al Bilancio di Formia, pensiamo comunque – prosegue la nota -che sia necessario fare ulteriormente e definitivamente chiarezza, affinché la cittadinanza possa essere più ampiamente informata.
A tal proposito, riterremmo opportuna una dichiarazione dell’assessore ai servizi sociali del comune di Formia che, anche per il suo ruolo passato, è memoria storica degli ultimi anni in tema di servizi sociali e integrazione socio sanitaria.
Al di là di tutto, però, le recriminazioni incrociate e le accuse reciproche e da più parti lanciate inducono a nutrire serie preoccupazioni sulla credibilità di alcune enunciazioni anche recenti in materia di politiche comprensoriali: ci chiediamo dove sia la“Città del Golfo”…
Sin dall’inizio, poi, – continua la nota- abbiamo guardato con sospetto alla richiesta e all’ottenimento da parte della vicina Gaeta del ruolo di capofila del distretto sociosanitario. Ciò, naturalmente, non in termini campanilistici – cosa che non appartiene alla nostra storia – ma in quanto tale trasferimento, oltre a non aggiungere nulla in termini di utilità sociale, rappresenta un non senso di fronte alla decisione già presa di costituire un Consorzio tra i comuni, nell’ottica chiara di una politica condivisa e paritaria dei servizi territoriali. All’interno di una tale prospettiva, la logica dell’alternanza, a nostro giudizio, perde ogni sua motivazione.
Siamo stanchi di ascoltare, con più o meno enfasi, enunciazioni di intenti programmatori comprensoriali puntualmente smentiti e auspichiamo l’abbandono di atteggiamenti e comportamenti da “Primi della classe”, in totale contraddizione con un’idea di politica collaborativa e territoriale, orientata a superare le barriere campanilistiche e gli individualismi e a non riproporre in salsa comunale sovranismi localistici.
Alcuni comportamenti sconcertano e preoccupano insieme, e, di fronte ad una diatriba quasi surreale , infarcita di narcisismi variamente espressi, sembra davvero perdersi il senso delle cose e – prosegue la nota – dell’importanza che il tema dell’assistenza e dell’integrazione sociale riveste.
Siamo, invece, d’accordo con chi, in maniera più responsabile, invita piuttosto a istituire un tavolo di confronto reale, in grado di definire in maniera congiunta come e dove localizzare i servizi sociosanitari, nell’esclusivo interesse dei cittadini e dell’utenza.
A tal proposito, concordiamo con il Sindaco di Castelforte quando pone il tema del mancato coinvolgimento di tutti nelle decisioni, riferendosi ad esempio allo spostamento dell’Inps, sempre a Gaeta.
Anche in questo caso, infatti, sembrerebbero del tutto trascurate le esigenze logistiche di cittadini residenti in aree più periferiche e prevalere altre logiche “politiche” che non condividiamo. Ancora una volta, assistiamo amaramente all’assenza di una reale volontà di azione congiunta capace di fare del nostro Golfo una comunità vera.
Dopo anni di dibattito, al quale abbiamo partecipato con convinzione e con il supporto di contributo di idee e di proposte, si ha la sensazione di un ritorno al passato e di un arroccamento nei propri confini municipali.
Una ragione in più – conclude la nota – per sollecitare ancora l’impegno della politica in tale direzione.”
In foto: Maria Rita Manzo
(Il Faro on line)