Acilia, identikit di chi ha sparato contro Manuel. Recuperata la pistola

Acilia – Era dietro un cespuglio di via Menandro, a poche centinaia di metri dal punto del ferimento, la pistola che ha sparato contro Manuel, in nuotatore di 20 anni che resterà paralizzato alle gambe solo per essersi trovato a piazza Eschilo nel momento sbagliato.

Nella massima discrezione degli investigatori, stanno andando avanti con grandi progressi le indagini sulla sparatoria avvenuta tra sabato e domenica scorsa all’Axa e nella quale è stato gravemente ferita una promessa del nuoto italiano. Purtroppo il giovane resterà seduto per il resto della sua vita sulla sedia a rotelle, come spiega questo articolo.

Come segnala anche Il Tempo, nel pomeriggio di ieri, martedì 5 febbraio, è stata ritrovata dalla Polizia la pistola che si presume abbia sparato in quella drammatica notte. Gli agenti che perlustravano l’area nell’immediatezza di piazza Eschilo, dov’è avvenuta la sparatoria, l’hanno trovata dietro un cespuglio in via Menandro, quasi all’incrocio con via di Acilia. Si tratta di un reperto molto importante: e’ una calibro 38 e presenta impronte digitali, segno che chi ha sparato non ha usato guanti. Non si conoscono ulteriori dettagli. Gli esperti balistici della Scientifica, dovranno stabilire se è l’unica arma che quella notte ha sparato e se sia partito da quella pistola il proiettile che ha perforato un polmone e sgretolato l’undicesima vertebra di Manuel. Secondo le testimonianze, infatti, sono stati tre i colpi d’arma da fuoco esplosi in quell’agguato.

Particolari passi avanti nelle indagini riguardano il probabile attentatore. Attraverso le immagini di diversi impianti di videosorveglianza si è potuto accertare che sullo scooter dal quale sono partiti gli spari c’erano due giovani, uno con un casco nero alla guida ed un passeggero senza casco, verosimilmente colui che ha sparato. Si tratta di una persona che ha un particolare taglio di capelli, un cosiddetto doppio taglio, molto comune ma importante per ottenere rivelazioni sulla sua identità. E’ lui che una squadra interforze, costituita anche da carabinieri e Guardia di Finanza, sta cercando in particolare nell’area del Villaggio Giuliano o San Giorgio, la frazione dei lotti di case popolari a più alto rischio criminale. E’ una caccia serrata che si scontra con un muro d’omertà e di scarsa collaborazione, sintomo di un clima di terrore instaurato dai clan che dominano Acilia, collegati ai traffici di droga gestiti dalla camorra.