Chiuso il pub nel quale è esplosa la rissa che ha portato al ferimento di Manuel
Il Questore di Roma impone la sospensione del pub di piazza Eschilo per 15 giorni. Intanto stasera si torna a parlare del fatto su “Chi l’ha visto?”
Roma – Quindici giorni di sospensione dell’attività per l’Irish Pub dell’Axa nel quale è esplosa la rissa che, nella notte di domenica 3 febbraio, ha portato al grave ferimento del nuotatore diciannovenne Manuel.
E’ questo il provvedimento adottato dal questore di Roma, Guido Marino, dopo i controlli amministrativi scattati in seguito alla violenta rissa esplosa nella notte tra sabato 2 febbraio e domenica 3. Come si ricorderà, in seguito a quello scontro tra giovani, scattò una rappresaglia condotta da due persone, poi riconosciute per Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, in carcere per tentato omicidio. La coppia si costituiscericonoscendo di aver sparato contro Manuel, il nuotatore trevigiano di 19 anni, ritenendolo un “avversario” di quella rissa e facendo un clamoroso scambio di persona che costa la paralisi agli arti inferiori all’atleta.
La sospensione della licenza, scattata ieri pomeriggio, martedì 12 febbraio, è stata decisa a seguito di controlli amministrativi effettuati all’Irish Pub e in base a considerazioni in ordine alla sicurezza pubblica. La Polizia avrebbe riscontrato l’assenza della tabella di indicazione del tasso alcolemico e irregolarità nel rapporto di lavoro di due dipendenti. In più sarebbero stati identificati dei pregiudicati tra gli avventori. In una dichiarazione resa a “Il Messaggero” il titolare del pub, un trentenne romano, sottolinea “resterò senza lavoro fino al 27 febbraio: di certo non possiamo chiedere i carichi pendenti e la fedina penale a chi entra nel nostro locale“.
Intanto questa sera, mercoledì 13 febbraio, la trasmissione “Chi l’ha visto?” che ha dato in diretta la notizia della costituzione della coppia di balordi indiziati del tentato omicidio, tornerà a occuparsi del caso. Si parlerà anche delle novità sull’agguato a Manuel e del vergognoso episodio avvenuto nei giorni scorsi in reparto quando la giornalista Federica Angeli ha superato i controlli per accedere nella camera di Terapia Intensiva del San Camillo e intervistare fotografandolo il ragazzo intubato. Circostanza contestata dai genitori oltre che dalla Federazione Italiana Nuoto che ha definito l’atto “sciacallaggio mediatico“. Dall’ospedale San Camillo è stato negato che la giornalista sia stata autorizzata ad accedere al paziente mentre l’interessata replica che sarebbe stato lo stesso ragazzo ad aver «chiesto di incontrarmi».
Foto di Emanuele Valeri