Ostia, chiosco e ristorante MedNet sulla spiaggia non erano abusivi
Assolto con formula piena dal Tribunale il concessionario che aveva realizzato il MedNet che Campidoglio e Municipio X hanno demolito
Roma – Fabrizio Fumagalli, concessionario dello stabilimento MedNet, non ha commesso abusi edilizi nella realizzazione del chiosco-ristorante che Virginia Raggi e Giuliana Di Pillo hanno fatto demolire a dicembre scorso.
Lo ha stabilito il Tribunale di Roma con la sentenza firmata dal giudice Alessandra Cuppone. Il rito penale era stato avviato dall’amministrazione capitolina supponendo che Fabrizio Fumagalli, concessionario da oltre 40 anni del pezzo di spiaggia di Belvedere Carosio, sulla sponda sinistra del Canale dei Pescatori, avesse realizzato illegalmente il chiosco MedNet. L’assoluzione è arrivata alla fine della Camera di Consiglio di ieri, giovedì 14 febbrtaio, nell’aula di piazzale Clodio. La formula di assoluzione è la più ampia: “perché il fatto non sussiste“. Ciò significa che il giudice ha ritenuto che non vi è stato alcun abuso edilizio.
L’11 dicembre scorsoera stata la stessa sindaca Virginia Raggi, accompagnata dalla presidente del X Municipio, Giuliana Di Pillo, a salutare l’operazione di abbattimento del MedNet come un momento di “ripristino della legalità sulle spiagge di Roma“. Per ammissione della sindaca grillina, il Campidoglio ha speso 30mila euro per la la rimozione di 450 mq di manufatti e 1.500 mq di pedana, elementi in legno che costituivano il MedNet.
Quali siano le motivazioni che hanno indotto il giudice ad assolvere Fabrizio Fumagalli dall’accusa di abusivismo edilizio lo scopriremo tra 60 giorni, tempo necessario per la pubblicazione della sentenza. Qualcosa, però, è già possibile ipotizzare. Come specificavamo in questo articolo, il 3 luglio del 2018 all’atto della riconsegna della concessione all’amministrazione, Fabrizio Fumagalli aveva ricostruito ciò che era successo. Nel 1999 il Campidoglio e le altre amministrazioni, attraverso una specifica Conferenza dei Servizi, avevano autorizzato con tutti i permessi la realizzazione del chiosco sulle “ceneri” del vecchio Circolo Velico, due container d’acciaio posizionati sulla spiaggia a metà degli anni Settanta. Venti anni fa, erano stati gli uffici del Comune di Roma a non aver sancito definitivamente gli atti con il conseguente rilascio del titolo edilizio, seppure in presenza dei permessi.
“Il Tribunale penale mi ha restituito la serenità – sono le prime parole di commento rilasciate da Fabrizio Fumagalli dopo la sentenza – Mi auguro che la Politica e soprattutto l’Amministrazione aprano una riflessione seria sulla facilità con cui si sono accomunati fatti di Mafia e di Corruzione nella Pubblica Amministrazione con una intera categoria di imprenditori balneari“.