Il campione di nuoto ricoverato al Santa Lucia comincerà presto la riabilitazione. A un mese dal ferimento alla colonna vertebrale, torna nel suo ambiente
Il Faro on line – E’ una bella parola “tornare”. Vuol dire riconquistare. Ricominciare. Riprendersi un pezzetto di vita. Lasciata chissà dove, nell’ora del buio. E l’ora del buio per Manuel aveva significato un proiettile sparato per sbaglio e conficcato all’undicesima vertebra.
Proprio un mese fa. Nella notte tra il 2 e il 3 febbraio, il campione di nuoto, insieme alla fidanzata Martina, stava vivendo un sabato sera come tanti giovani ragazzi fanno. Uscita, risate e poi ritorno a casa. Dopo gli allenamenti al Centro Federale Fin di Ostia e pensando di ritornare in acqua il lunedì successivo. Non è stato così per Manuel Bortuzzo purtroppo. Il destino lo ha voluto lì. Per sbaglio. Immediato il ricovero al San Camillo allora. E tutto il mondo del nuoto e dello sport con lui. Ha subito due operazioni. Al polmone e alla colonna vertebrale.
E’ stata agghiacciante la diagnosi dei medici. Una paralisi irreversibile alle gambe. E per un campione dello sport è terribile. Ma lui non ha mollato di un centimetro e ha stupito tutti. Sempre. Sorriso, forza e potenza d’animo di un atleta che punta sempre in alto. Alla vittoria. Vuole tornare a nuotare Manuel e tutti lo sperano, insieme a lui.
Oggi la riabilitazione può migliorare molte situazioni complicate. La medicina e la ricerca sono andate avanti. E tanti campioni che hanno affrontato situazioni simili a quella di Manuel, hanno vinto. Anche le Paralimpiadi. Ma è presto ancora. E il campione di nuoto torna in acqua. Lo fa al Santa Lucia di Roma. Lo riporta Il Messaggero. Bortuzzo scende in piscina per cominciare la riabilitazione. Un piccolo passo nella vasca dei 25 metri. Sensibile, delicato. Rumoroso nei confronti del destino. E probabilmente, importante. Fondamentale. E la cosa che commuove è che torna in acqua. Nel suo mondo. Non si sa cosa proverà ad accarezzare ancora una volta l’elemento che per lui è il respiro: “E’ la vita per me”. Indica Il Messaggero. Le parole di Manuel arrivano dirette. E fanno comprendere. Fanno stringere tutti intorno a lui ancora una volta. Non si sa che cosa gli passerà per la mente, ma chi gli sta vicino potrà accogliere questo momento, con gioia. Con commozione.
Nel Centro di Riabilitazione per eccellenza, uno dei migliori in Europa, la famiglia di Manuel punta alla vita. E lo fa anche lui. Appena le sue condizioni fisiche lo permetteranno, Manuel sentirà sulla pelle la sua acqua. Tornerà nel suo ambiente naturale. Senza cronometro e senza tempi da conquistare. Ma con la voglia di battere un avversario invisibile. Probabilmente lui. Per tornare sul podio. Quello della vita. E quello dello sport ? Niente è impossibile. Forza Manuel.