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RomaOstia, il racconto dei runners italiani

17 marzo 2019 | 06:05
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RomaOstia, il racconto dei runners italiani
RomaOstia, il racconto dei runners italiani
RomaOstia, il racconto dei runners italiani
RomaOstia, il racconto dei runners italiani
RomaOstia, il racconto dei runners italiani
RomaOstia, il racconto dei runners italiani

Sacrificio, passione, amore vero. Per la corsa prima di tutto. E per quella festa che si svolge verso il mare, partendo dall’Eur. Il racconto dei protagonisti, quelli che partono anche da dietro. Dalle onde alle spalle dei campioni

Il Faro on line – C’è chi la corre tra mille impegni di lavoro. Chi partecipa anche se combatte contro la stanchezza e sfida l’ultimo momento per ritirare il pacco gara. C’è chi la finisce alla Rotonda di Ostia e promette di correrla di nuovo, l’anno successivo.

C’è chi passa il traguardo con mille dolori alle gambe e con grande emozione, prende parte ad essa. Perché è innamorato o innamorata della festa. Del colore. Della passione. E di quel benessere psico – fisico che apporta, anche alla testa. C’è chi la corre da tanti anni e non smette di farlo, contando gli anni che passano e festeggiando i decenni.

Sono loro, i runners italiani. Una passione fortissima la corsa. Un popolo. Una cultura. Una responsabilità anche nei confronti di se stessi. Lo sport incentiva la salute e la RomaOstia fa bene anche agli occhi. Quest’anno solo 8 mila gli arrivati su 10 mila iscritti. Può avvenire una flessione, ma i partecipanti non smettono mai di fare la coda al Villaggio Ospitalità. E’ così per tre giorni. In quel week end che precede la gara.

Emozione, agitazione. Fremono i podisti che arrivano da tutta Italia. La mezza maratona più partecipata, quella più suggestiva, che quando libera le diverse onde alle 9 del mattino, quel mare colorato di corridori si riversa per le strade. Prima dell’Eur, ancora dormiente, e poi di Ostia. Alle 10. Dipende sempre da loro. Dai top runners. In base al loro tempo sul traguardo, si segna l’arrivo della carovana della RomaOstia, sul lungomare del Mare di Roma.

Tanti i record firmati. Molti i campioni che hanno partecipato. Salvatore Nicosia, Valeria Straneo, Rosaria Console, Marco Najibe Salami, Ahmed El Mazoury e Giorgio Calcaterra. Nomi importanti dell’atletica leggera italiana. Ma la RomaOstia non sarebbe nulla probabilmente senza di loro.  Senza quelli che spesso partono da dietro. Il popolo dei podisti. Quelli che fanno i sacrifici al lavoro. Quelli che per tutta la settimana si alzano all’alba e lo fanno anche quella domenica lì. Segnata in rosso sul calendario. Il sole sorge appena quando cominciano a popolare le stazioni di Roma. Zaino sulle spalle, pacco gara acquistato. Tuta e scarpe da ginnastica. Tanti le acquistano per correre la loro mezza maratona. Quella del cuore.

E con il cuore alcuni di loro, ne parlano. Loro. Quelli che partono dietro. Quelli che stanno nelle onde. Anche nella prima a volte. Tanti firmano tempi eccellenti e si inorgogliscono perché staccano il nastro alla partenza, insieme ai campioni.

Ma tuttavia sono forse loro i veri campioni. E Il Faro on line li ha sentiti. Boris, Paola, Maurizia, Gemma con suo marito Andrea e Paolo. Alcuni. Un granello di sabbia, probabilmente. Di quell’immenso oceano di numeri che il settore della corsa si porta dentro. In Italia. Pochi, ma chiari. Pochi, ma buoni. Si fanno portavoce di tutti. La vita che migliora, la gioia che sale e la forma e la forza che arrivano. Questi sono i benefici della corsa. E la RomaOstia allora è uno strumento bellissimo per praticarla. Sacrifici, costanza. Tenacia. Passione. E’ questo lo sport. E non smette mai di vivere nel cuore di chi lo pratica. Sono loro, i runners italiani.

Quelli che partecipano alla festa. Quelli che ne collezionano le medaglie, come fossero dipinte a Cinque Cerchi. E queste, sono le loro parole.. . Start.

Boris Ferrara, Oso Old Stars Ostia

“Per me la RomaOstia è sempre un appuntamento importante. Rappresenta la mezza maratona più bella, sia per partecipazione che per percorso suggestivo, con arrivo al mare.  Quest’anno per me la gara non è andata benissimo. Complice un po’ la stanchezza accumulata nell’ultimo periodo. Ma sicuramente uno stimolo per tornare alla condizione migliore, al prossimo appuntamento. Rappresenta sempre una sfida con se stessi, per cercare di migliorarsi ed io ho la fortuna di essere seguito da un eccellente coach Tony Eusebi  e far parte del team Old Stars Ostia, composto da atleti di grande esperienza, da cui attingere ogni giorno nuovi insegnamenti e consigli”.

Paola Giacomozzi, Oso Old Stars Ostia

“Nell’ultimo lunghissimo 21esimo chilometro, le gambe mi dicevano di no…, il cronometro diceva che stavo rallentando … ma il miraggio del traguardo mi ha riportato il sorriso e mi ha fatto sparire in parte la fatica!!! Alla RomaOstia c’è sempre una grande emozione, con un nuovo spirito….bisogna credere sempre in se stessi ed impegnarsi sempre a dare il meglio .. perché l’allenamento paga sempre a qualsiasi andatura !!! Ho voluto partecipare perché è una mezza che ho nel cuore. Devo dire che è sempre una gara organizzata benissimo. C’è sempre un grande tifo….mi sono goduta chilometro dopo chilometro. Alla RomaOstia ho fatto il mio secondo tempo di mezza maratona. Per la prima volta l’ho chiusa in 1h20’06. Poi ne ho fatte altre. Diverse volte arrivai quinta in 1h 17.36, nonostante i cambi percorsi”.

Maurizia Giacomozzi, Oso Old Stars Ostia

“Ho cominciato a correre la RomaOstia per passione.  E’ una tradizione. Sempre corsa con il cuore. Ho un personale di 1h28, fatto negli anni passati. Nelle recenti percorse, sto sopra l’1h35. Domenica scorsa ho chiuso in 1h36. Per me vale oro. Mi alleno la mattina alle 5. Lavoro poi tutto il giorno. Sono soddisfatta. Corro perché mi aiuta a superare le debolezze e a conviverci meglio. Mi aiuta a superare le difficoltà della vita. Mi fa stare bene. E poi la RomaOstia è stata la mia prima gara corsa senza cronometro e con un buon risultato”.

Gemma Vernucci,Oso Old Stars Ostia

“Faccio parte con mio marito Andrea Martini della Oso e la Roma Ostia è stata la nostra prima mezza maratona. E’ stata un’esperienza bellissima, soprattutto perché siamo riusciti a chiuderla sotto le 2 ore, poi perché non è da tanto che corriamo e siamo entrambi cinquantenni. Arrivare al traguardo è stato possibile grazie al coach Tony Eusebi, bravissimo allenatore e grande professionista!! La RomaOstia resta una delle mezze più belle !!”.

Paolo Frascà, Runners for Emergency

“La RomaOstia del 10 marzo è stata la mia undicesima edizione. Da quando ho iniziato a correre. La prima l’ho corsa nel 2007. Poi ho saltato il 2015 e il 2016. Ma è sempre una grande emozione partecipare. Come fosse la prima. Per chi è di Ostia, è la gara che aspetti tutto l’anno e vuoi correrla anche se non sei allenato o infortunato. L’adrenalina ti comincia a salire dal giorno prima, quando vorresti andare a dormire prima del solito ed invece non riesci ad addormentarti. Dormi poche ore anche perché la sveglia suona prima del solito, fai una colazione veloce, controlli se nella borsa c’è tutto e via a prendere il treno delle 07:00, dove incontri tutti i tuoi amici di squadra e non. Ripercorri tutti i riti fatti negli anni precedenti: foto di gruppo al Pala Lottomatica, cominci a spogliarti, tanti in bocca al lupo e pacche sulle spalle e vai a consegnare la borsa al camion che ritroverai ad Ostia. Cerchi di fare un po’ di riscaldamento, anche se tanto devi entrare in griglia una mezzoretta prima della partenza. Aspetti con ansia lo sparo della tua onda e quando arriva l’emozione sale ancora di più. Cerchi di prendere il tuo ritmo, ma è impossibile per i moltissimi runners e per le tristemente famose buche dell’asfalto romano. I primi chilometri sono più che altro un ricerca a non cadere e farti male. Dopo i 4 chilometri dell’Eur prendi finalmente la Cristoforo Colombo e vivi questa strada in maniera diversa, dalle centinaia di volte in cui l’hai percorsa con l’automobile, cogliendone aspetti differenti. Finalmente prendi il tuo ritmo e dopo vari saliscendi, affronti la temuta salita del camping, accorci il passo, rallenti il tuo ritmo, non vedi l’ora di scollinare e quando arrivi alla fine vedi sullo sfondo la tua Ostia. Ti sembra di essere arrivato, ma invece ti mancano ancora 10 chilometri. Però ora la corsa entra nel vivo, finalmente dall’Axa in poi, trovi il pubblico che ti incita e che ti dà una spinta in più. Piano piano ti avvicini ad Ostia e quando arrivi in prossimità della Rotonda, senti i tuoi amici e i familiari che ti chiamano, ti giri verso di loro, gli sorridi, li saluti con un cenno e acceleri più che puoi nell’ultimo chilometro. E finalmente tagli il traguardo con il cuore che esplode di gioia e la tua mente da runner già ti fa pensare a quando sarà la prossima edizione, perché non vedi l’ora di ricorrerla. Prendi la tua meritata medaglia e ti guardi intorno, vedi visi segnati dalla stanchezza, ma con gli occhi illuminati dalla felicità perché per noi semplici amatori, che per correre rubiamo tempo al sonno, alla famiglia, allenandoci ad orari impossibili per via anche del lavoro, ci si sente come un campione che ha vinto l’Olimpiade. Ecco la RomaOstia è la nostra Olimpiade a cui non vuoi mai mancare!!”.

Foto : Huawei RomaOstia – Facebook