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Ostia, cantiere fantasma: la presidente Di Pillo (M5S) attacca la sindaca Raggi

19 marzo 2019 | 19:08
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Reprimenda video della presidente del X Municipio contro il Dipartimento Ambiente che, dopo le dimissioni di Pinuccia Montanari, è retto dalla sindaca Raggi

Ostia – Volano stracci in casa M5S: la presidente del X Municipio, Giuliana Di Pillo, attacca il Dipartimento Ambiente che, guarda caso, è retto dalla sindaca Raggi.

Il motivo del contendere sono i lavori infiniti di riqualificazione del lungomare di Ponente, un jolly capitolino giocato il 25 ottobre 2017 in piena campagna elettorale per favorire l’elezione di Di Pillo a presidente del X Municipio. In una conferenza stampa tenutasi al Porto, la sindaca di Roma Virginia Raggi con l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari (vedi video sotto) annunciarono l’avvio dei lavori di riqualificazione del lungomare di Ponente, da piazza Scipione l’Africano all’ingresso del Porto. Dotazione economica: 250mila euro.

Per ben dodici mesi di quei lavori neanche l’ombra fino a che il 26 novembre 2018, in piazza Scipione l’Africano sono comparsi qualche metro di rete arancione da cantiere e un cartello d’inizio lavori abbastanza anomalo. In questo articolo avevamo già denunciato stranezze e sospetti: per esempio non si specificavano l’importo dell’intervento né la durata dell’operazione né la consistenza della manutenzione prevista.

Da qualche settimana il cantiere è deserto. Non si vede l’ombra di un operaio e i lavori languono. Interventi peraltro “punitivi” verso l’ambiente, considerato che la siepe che divideva la pista ciclabile dai parcheggi è stata sostituita con una lingua di cemento e che le piccole asole destinate a verde sotto il passamano della spiaggia sono state coperte con sassi cementati.

Cantiere fermo e materiale accessibile a chiunque su lungomare Duca degli Abruzzi

Cantiere fermo e materiale accessibile a chiunque su lungomare Duca degli Abruzzi

Un progetto che ha fatto acqua fin da subito: dopo l’Epifania dello scorso anno in questo articolo evidenziamo la necessità di sostituire le piantine messe a dimora poco più di due mesi prima. Il clima le aveva bruciate, fenomeno che si era ripetuto per la terza volta anche a fine gennaio (leggi qui).

Oggi il video di denuncia della presidente del X Municipio, Giuliana Di Pillo, che se la prende contro il Dipartimento Ambiente. Anche l’assessore municipale al Verde, Alessandro Ieva, sul suo profilo social lancia strali contro l’immobilismo del Dipartimento capitolino. E’ del tutto evidente che si tratti di un attacco indiretto alla sindaca Virginia Raggi, dal momento che dall’8 febbraio scorso, giorno delle dimissioni dell’assessora capitolina Pinuccia Montanari, la sindaca ha trattenuto per se le deleghe all’Ambiente.

Lascia pensare anche la circostanza che appena un mese fa era stato l’ex capogruppo Paolo Ferrara a magnificare quei lavori oggi bloccati. Ed è dei giorni scorsi questa notizia, ovvero che la Giunta ha approvato una delibera che annulla il decentramento di Spiagge e Verde al X Municipio alimentando la voce che si voglia costituire un apposito assessorato capitolino da affidare, guarda caso, proprio a Paolo Ferrara.

Immediata la valutazione politiga della vicenda da parte di Andrea Bozzi, capogruppo delle liste civiche “Sogno Comune” e “Ora”. 
“La Presidente Di Pillo attacca per la prima volta sui social il Campidoglio perché i lavori sul Lungomare di ponente sono fermi da mesi. Probabilmente ha capito che la sua amministrazione si sta spegnendo lentamente, abbandonata da Roma, e allora vuol mostrarsi dalla parte dei cittadini. ‘Finalmente, si è svegliata!’, verrebbe da dire. Peccato che la stessa Presidente, che attacca l’immobilismo del Dipartimento capitolino sui lavori pubblici, stia per cedere al Campidoglio i poteri derivati dal Decentramento del 2011, unico Municipio ad averne mai avuto con una riforma democratica. E perché Roma che non fa il lungomare, dovrebbe al contrario essere garanzia di legalità e di efficacia su gestione di verde e spiagge?”.

“Impossibile – conclude Bozzi – trovare una logica politica, se non quella della totale improvvisazione, della consapevolezza del fallimento dell’amministrazione a cinquestelle e della ricerca dei like facili”.