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Papa Francesco e i dubbi sulla fede: “Arrabbiarsi con Gesù fa parte della vita”

7 aprile 2019 | 19:57
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Papa Francesco e i dubbi sulla fede: “Arrabbiarsi con Gesù fa parte della vita”

Il Pontefice consacra il nuovo altare della parrocchia romana di San Giulio dopo il crollo del solaio. Ai ragazzi del catechismo dice: “L’unico momento in cui è lecito guardare una persona dall’alto verso il basso è quando la aiuti a risollevarsi”

Roma – “Non si può mai uscire da soli dal dubbio, ci vuole la compagnia di qualcuno che ti aiuti ad andare avanti. Da solo non puoi. E poi parlare dei dubbi con Gesù. Alcune volte ho sentito che la gente mi diceva: ‘Con Gesù non ci parlo perché mi ha rovinato la vita, mi sono arrabbiato con lui’. Ma arrabbiarsi con Gesù fa parte della vita, a Gesù fa piacere vedere la verità del cuore. È una bella preghiera”.

Papa Francesco riprende le visite pastorali nelle parrocchie delle periferie di Roma, e lo fa consacrando l’altare della parrocchia di San Giulio, nella zona Ovest della Capitale, nel quartiere di Monteverde, dopo che sono stati eseguiti lavori per il cedimento di un solaio.

E’ la prima messa dopo i lavori durati tre anni. In questo periodo la comunità parrocchiale si è riunita in una tensostruttura. Ad accogliere il Pontefice al suo arrivo, il cardinale vicario Angelo De Donatis. Prima della messa, Francesco incontra i vari gruppi che compongono la comunità parrocchiale: gli ammalati, quanti hanno contribuito alla realizzazione del presepe vivente, i nuovi sposi e quanti stanno frequentando i corsi di preparazione al matrimonio.

Successivamente, la realtà della Caritas, tra volontari e assistiti: tra questi, anche quattro senza dimora accolti dalla parrocchia durante l’emergenza freddo. Il Pontefice si sposta poi in oratorio, dove incontra i membri dell’Ufficio edilizia di culto del Vicariato di Roma con l’impresa che ha portato avanti i lavori di ricostruzione e consolidamento e tutte le maestranze.

La #Quaresima ci invita a guardare verso l’Alto con la preghiera, che libera da una vita orizzontale, piatta, dove si trova tempo solo per l’io ma si dimentica Dio.

— Papa Francesco (@Pontifex_it) 7 aprile 2019

Francesco incontra anche i gruppi di catechismo, formati da oltre trecento persone. Quindi il saluto ai sacerdoti, la confessione ad alcuni fedeli e infine la messa, con il rito di dedicazione dell’altare.

Le domande dei ragazzi al Papa

A differenza delle altre visite pastorali, a San Giulio il Papa non pronuncia nessuna omelia. L’unico discorso è quello in forma di domande (come da tradizione) con i ragazzi del catechismo.  “Hai mai dato da mangiare di persona ai poveri?“, chiede Eleonora.

“Sì l’ho fatto e ogni cristiano dovrebbe farlo. Tutti noi dobbiamo fare sempre questo gesto di dare da mangiare agli altri come Dio dà da mangiare a noi“, risponde il Santo Padre.

Carlotta, 20 anni, animatrice del gruppo cresimandi, chiede al Vescovo di Roma com’è il suo rapporto con Dio, e se “ha mai avuto dubbi nella fede“.

La risposta, a braccio: “Tutti hanno dei dubbi. È mettere anche alla prova Dio. I dubbi quando c’è una malattia in famiglia, quando viene a mancare un famigliare. Vengono i dubbi, sempre. In quel momento dobbiamo scommettere sulla fedeltà di Gesù. Gesù è fedele. È l’unico totalmente fedele. Una fedeltà che non delude mai. Prima o dopo il Signore si fa sentire”.

E aggiunge: “Questo dubbio che hai condividilo con gli altri; discutere ci fa crescere, non avere paura. Tu come responsabile dei cresimandi insegna a dubitare bene. Perché se non imparano a dubitare fanno della cresima il sacramento dell’addio e se ne vanno. Perché non sanno come gestire i dubbi. La Cresima deve essere invece il sacramento della forza”.

Le è mai successo di avere forti dubbi che l’hanno messa alla prova?“, è la domanda successiva. Alla quale risponde, sempre a braccio: “Tanti. Davanti alla calamità, alle cose successe nella mia vita. Non ne sono uscito da solo. Non si può mai uscire da soli dal dubbio, ci vuole la compagnia di qualcuno che ti aiuti ad andare avanti. Da solo non puoi. E poi parlare dei dubbi con Gesù”.

“Alcune volte ho sentito che la gente mi diceva: ‘Con Gesù non ci parlo perché mi ha rovinato la vita, mi sono arrabbiato con lui’. Ma arrabbiarsi con Gesù fa parte della vita, a Gesù fa piacere vedere la verità del cuore. È una bella preghiera. Lui è tanto paziente”, aggiunge il Papa.

Che racconta: “Alcuni giorni fa ho ricevuto una lettera di un ragazzo. Mi diceva che dopo un’esperienza di fidanzamento fallita era pieno di angoscia: ‘Io sono rotto’ scriveva. Tante volte ci sentiamo così, fatti a pezzi dentro. Cosa posso fare? Guarda Gesù, lamentati con lui e cerca un amico o un’amica che ti aiutino a risollevarti. Pensate che l’unico momento in cui è lecito guardare una persona dall’alto verso il basso è quando la aiuti a risollevarsi”.

In questo tempo di #Quaresima siamo invitati a guardare anche verso l’altro con la carità, che libera dalla vanità dell’avere, dal pensare che le cose vanno bene se vanno bene a me.

— Papa Francesco (@Pontifex_it) 7 aprile 2019

Nessuna omelia

Il Papa, come già detto, non ha tenuto l’omelia. Secondo quanto aveva annunciato il Bollettino della sala stampa vaticana il pontefice avrebbe dovuto pronunciare “l’omelia a braccio”.

Si tratta comunque di una liturgia non usuale, quella di oggi pomeriggio nella parrocchia romana, perché è in corso un lungo rito per la dedicazione dell’altare e per questo motivo “il Santo Padre non ha pronunciato l’omelia“, spiega il portavoce della sala stampa. Il Papa dopo il Vangelo è stato alcuni minuti seduto in silenzio con il capo chino e gli occhi chiusi.

(Il Faro online) – Foto © Vatican Media