Il Papa condanna i “disumani” attentati in Sri Lanka: “Il terrorismo non è mai giustificabile”
Appello del Pontefice alla comunità internazionale durante il Regina Coeli: “Prego per le numerosissime vittime e feriti, e chiedo a tutti di non esitare a offrire a questa cara nazione tutto l’aiuto necessario”
Città del Vaticano – Papa Francesco condanna con fermezza gli attentati che nel giorno di Pasqua hanno seminato morte e distruzione nelle chiese cattoliche dello Sri Lanka (leggi qui).
Il Pontefice già nel messaggio pasquale dell’Urbi et Orbi (leggi qui) aveva espresso vicinanza “spirituale e paterna al popolo dello Sri Lanka”; una vicinanza espressa anche oggi, Lunedì dell’Angelo, in occasione del Regina Coeli (la preghiera che nel tempo pasquale sostituisce l’Angelus):
Sono molto vicino al mio caro fratello, il cardinale Malcolm Ranjith Patabendige Don, e a tutta la Chiesa arcidiocesana di Colombo.
E mentre prega “per le numerosissime vittime e feriti“, il Santo Padre rivolge un appello alla Comunità Internazionale affinché non esiti “a offrire a questa cara nazione tutto l’aiuto necessario”.
Poi, con fermezza, aggiunge: “Auspico, altrettanto, che tutti condannino questi atti terroristici, atti disumani, mai giustificabili“. Chiede poi ai tanti pellegrini che affollano piazza San Pietro, incuranti del cielo plumbeo, a pregare la Madonna con l’Ave Maria.
Uniamoci anche oggi in preghiera con la comunità cristiana dello Sri Lanka colpita da una violenza cieca nel giorno di Pasqua. Affidiamo al Signore risorto le vittime, i feriti e la sofferenza di tutti. #PrayForSriLanka
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 22 aprile 2019
L’incontro col Risorto
Nella sua riflessione sul Vangelo odierno, Papa Francesco fa notare come “la risurrezione di Cristo” costituisca “l’avvenimento più sconvolgente della storia umana, che attesta la vittoria dell’Amore di Dio sul peccato e sulla morte e dona alla nostra speranza di vita un fondamento solido come la roccia”.
In questo lunedì, la liturgia, con il Vangelo di Matteo (cfr. 28,8-15), “ci riporta vicino al sepolcro vuoto“. “Le donne, piene di timore e di gioia, stanno partendo di corsa per andare a portare la notizia ai discepoli che il sepolcro era vuoto; e in quel momento Gesù si presenta davanti a loro“.
“Lo hanno toccato: non era un fantasma, era Gesù, vivo, con la carne, era Lui. Gesù scaccia dai loro cuori la paura e le incoraggia ancora di più ad annunciare ai fratelli ciò che è accaduto. Tutti i Vangeli mettono in risalto il ruolo delle donne come prime testimoni della risurrezione“. E aggiunge: “Sono state le donne le prime a incontrare il Risorto e a portare l’annuncio che Egli è vivo”.
E come le donne, prosegue il Papa, “anche noi siamo chiamati a incontrarlo personalmente e a diventare suoi annunciatori e testimoni“.
Egli si manifesta a quanti lo invocano e lo amano. Prima di tutto nella preghiera, ma anche nelle semplici gioie vissute con fede e gratitudine. Possiamo sentirlo presente pure condividendo momenti di cordialità, di accoglienza, di amicizia, di contemplazione della natura. Questo giorno di festa, in cui è consuetudine godere un po’ di svago e di gratuità, ci aiuti a sperimentare la presenza di Gesù.
Infine, il rinnovo degli auguri pasquali: “A ciascuno auguro di trascorrere con fede questi giorni dell’Ottava di Pasqua, in cui si prolunga la memoria della Risurrezione di Cristo. Cogliete ogni buona occasione per essere testimoni della gioia e della pace del Signore risorto”. E conclude: “Buona e Santa Pasqua a tutti! Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci“.
(Il Faro online)