Bomba a Formia, niente brillamento alla cava Cardi, ecco perché
Ancora non è stato reso noto il nuovo sito dove si terrà il disinnesco della bomba ritrovata a Formia ormai più di un mese fa.
Formia – La decisione è arrivata ieri mattina, durante un nuovo vertice che si è tenuto in Prefettura: la bomba, risalente alla Seconda Guerra Mondiale, rinvenuta per caso in cantiere edile di Rio Fresco, non sarà fatta brillare presso la cava di Cardi, come era stato detto fin ora.
Pare, infatti, che, in un primo momento, il sindaco di Itri, Antonio Fargiorgio, fosse inizialmente d’accordo col far brillare la bomba nella cava, ma che, poi, raccogliendo l’appello del comitato civico “Monte Bucefalo” – presieduto da Dario Punzo – avrebbe chiesto al Prefetto di non scegliere tale luogo per le operazioni.
Il motivo? In primis, perché, come avrebbero fatto notare dal comitato, la zona nei dintorni della cava è densamente abitata e, dato che, per la stessa bomba, a Formia, saranno fatte evacuare circa 16mila persone, con un raggio prossimo ai 2 chilometri, pareva, poi, una contraddizione, farla brillare con diverse ville a poche centinaia di metri.
Come se non bastasse, poi, secondo il Pai – piano d’assetto idrogeologico-, tutta l’area intorno alla cava è classificata ad alto rischio frana, come documentato dallo stesso comitato, che ha prontamente inviato il tutto – compresa la relazione del geologo Luca Burzi – al Comune di Itri, alla Prefettura e al Genio Guastatori di Caserta, che si occuperà del brillamento.
Date queste premesse, durante la riunione si è scelto di non indicare più cava Cardi come sede, il prossimo 5 maggio, del brillamento della bomba. Al momento, però, non è stato reso noto quale sarà il nuovo sito dove si terrà il disinnesco.
(Il Faro on line)