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Cronaca Locale
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Tarek: “Assistenza sanitaria per le circoncisioni rituali, un segnale di civiltà”

29 aprile 2019 | 06:30
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Tarek: “Assistenza sanitaria per le circoncisioni rituali, un segnale di civiltà”

Una proposta affinché la Regione possa inserire la circoncisione nei Livelli essenziali di assistenza sanitaria pubblica

Fiumicino – Lui si chiama Tarek Ashry, ed è conosciuto per essere il delegato del sindaco Montino ai rapporti con gli Enti caritatevoli del territorio (leggi qui). Ma è anche il rappresentante della comunità islamica sul territorio. Una comunità numerosa e composita, che vede negli abitanti provenienti dal Bangladesh la fetta più grande. Una comunità perfettamente integrata nel tessuto sociale esistente, ma ovviamente con regole, tradizioni e abitudini che fanno riferimento sia al proprio Paese d’origine sia alla propria religione.

Forse non tutti sanno che la circoncisione non è una pratica appannaggio esclusivo dell’ebraismo, ma anche l’Islam, sia nella componente sunnita sia in quella sciita, lo pratica.

Si calcola che siano 11 mila le circoncisioni rituali annue su bambini islamici residenti in Italia, delle quali circa 5 mila vengono fatte nel nostro Paese e il 35% di queste, circa 600, avvengono abusivamente e in contesti che mettono a rischio la salute dei piccoli. Queste problematiche dalla fine dell’anno scorso hanno causato i decessi di un neonato a Genova, di due bambini a Reggio Emilia, di un bambino a Roma e numerose sono state le richieste di interventi riparatori in situazioni di emergenza. E non è solo un “problema” degli stranieri, perché riguarda anche tanti Italiani convertiti all’Islam.

“Vanno evitate le attività clandestine- afferma Tarek – e per farlo dobbiamo inserire la circoncisione nei cosiddetti Lea”. I Livelli essenziali di assistenza (Lea) sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket).

A tale proposito Tarek ha partecipato ad una riunione in Regione Lazio, con il il vice presidente della VII Commissione – Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare, del Consiglio regionale, Paolo Ciani, leader di Demos.

Insieme a Tarek, i rappresentanti della comunità dei musulmani di Roma e del Lazio: in rappresentanza della comunità sunnita hanno partecipato Giuseppe Yusuf D’Amico e Massimiliano Badr Evangelista, mentre in rappresentanza della comunità sciita hanno partecipato l’Imam Sheikh Damiano Abbas Di Palma e Marco Hossein Morelli dell’associazione Imam Mahdi di Roma.

“Si è stabilito – spiega Tarek – di spingere affinché la Regione possa inserire la circoncisione nei Lea. Va sottolineato, per non fare confusione, come la circoncisione (pratica che riguarda esclusivamente i figli maschi entro il primo anno di età) non ha nulla a che vedere con la terribile pratica dell’infibulazione praticata sulle bambine, tipica di alcune zone africane”.