Ostia, brucia auto nel parcheggio: è la terza in un mese. Sfiorata la strage
Incendio nella notte in via delle Repubbliche Marinare. Solo per un caso si è sfiorata la strge: l’auto vicina è a gas e il giorno prima il serbatoio era stato svuotato
Ostia – Un’altra auto, la terza in un mese, è andata a fuoco. E stavolta si è sfiorata la strage: la vettura incendiata era affiancata da un’auto a gas e a due passi dal distributore di carburanti. Fortunatamente l’auto a gas aveva il serbatoio vuoto e l’arrivo tempestivo dei vigili del fuoco ha isolato la vettura in fiamme.
E’ successo intorno alle cinque del mattino in via delle Repubbliche Marinare, a ridosso del distributore di carburanti. L’Alfa Romeo 156 in sosta ha preso fuoco all’interno dell’abitacolo e le fiamme hanno divorato ben presto la vettura. Fortunatamente un residente si è accorto dell’incendio e ha dato l’allarme a un automobilista proprietario di una Bmw affiancata alla 156 ed è sceso subito a spostarla.
Ignote le cause dell’incendio. Non si esclude l’atto doloso anche se secondo le prime indagini la vettura apparterrebbe a un uomo deceduto circa sei mesi fa. Solo al mattino si apprenderà che la Chevrolet Aveo parcheggiata proprio di fronte alla 156 e rimasta in parte danneggiata nel portellone posteriore, è alimentata a gas e che ieri pomeriggio la proprietaria aveva svuotato il serbatoio. La sua esplosione avrebbe potuto colpire i vigili del fuoco, ignari del tipo di alimentazione della vettura e quindi del pericolo.
Nel giro di un mese è il terzo incendio di vetture che riguarda la zona di Ostia Ponente. Nella notte tra l’8 e il 9 aprile fu data alle fiamme la Ford Fiesta della sorella di Massimo Cardoni, meglio noto come Baficchio, in via Guido Vincon. Nella stessa notte sei spari contro le vetrate di un condominio di case popolari in via delle Ebrici (qui il racconto di quella notte).
In via delle Ebridi, poi, una Fiat 500 XL bianca è stata distrutta dalle fiamme esplose alle ore 22,00 circa tra venerdì 3 e sabato 4 maggio. Anche in quel caso la disponibilità dell’auto era riconducibile ad una persona con precedenti di giustizia.