Terracina plastic free, il Circolo Legambiente cittadino replica al Wwf e a Zero waste Italy
Legambiente Terracina: “Siamo colpiti e amareggiati dall’azione poco trasparente delle due Associazioni ambientaliste locali.”
Terracina – Sulla possibilità di trasformare Terracina in uno dei virtuosi Comuni “plastic free” è scoppiata una vera e propria polemica tutta ambientalista. Il Circolo Legambiente cittadino, infatti, ha voluto replicare alla proposta lanciata, nei giorni scorsi, dal Wwf Terracina e da “Terracina zero waste Italy” (Leggi qui).
“Rispondiamo – si legge, infatti, in una nota del “Pisco Montano” – ad alcune richieste di chiarimento pervenuteci, alla luce di alcuni comunicati stampa e articoli di giornale degli ultimi giorni, puntualizzando la sequenza di azioni fatte e gli obiettivi raggiunti dalla Rete.
La costituzione della Rete Plastic Free Beaches Terracina #PFBT è stata sancita il 18 marzo 2018 con la firma di un protocollo di intesa che vede la partecipazione del Comune di Terracina, Capitaneria di Porto, Confcommercio Lazio sud, Ente Parco Regionale della Riviera di Ulisse, Confcommercio Ascom Terracina, Cooperative dei pescatori, tutte le Scuole, De Vizia Transfer Urbaser SpA, Acqualatina SpA, Associazione albergatori e ristoratori, attività commerciali e imprese turistiche.
La rete è coordinata dal SIB e da Legambiente, ed è nata a valle dell’importante progetto internazionale di Legambiente finanziato dalla Fondazione Principato di Monaco “Plastic Free Beaches” nel prestigioso programma “Beyond Plastic Med” iniziato a maggio del 2017 di cui Terracina è stato il sito di attuazione per l’italia.
Il Comune di Terracina ha deliberato l’adesione al Protocollo con Delibera n. 51 del 19 marzo 2018, iniziando, quindi, con Legambiente Terracina, Sindacato Balneari di Terracina e molte categorie economiche e sociali, un cammino virtuoso di partecipazione all’obiettivo Plastic Free e con un innovativo modello a rete aperto a tutti, visto che altri soggetti si sono uniti alla rete in questo ultimo anno.
Sono stati molteplici gli impegni del Circolo e della Rete nelle campagne nazionali Legambiente (Beach Litter, Spiagge e Fondali Puliti, Goletta Verde, Comuni Ricicloni) e sono state condotte negli ultimi due anni imponenti campagne di educazione e sensibilizzazione con eco animazioni lungo tutto il litorale terracinese durante il periodo estivo, con migliaia di partecipanti, con l’obiettivo di modificare i comportamenti di un’intera comunità al fine di combattere efficacemente il problema dei rifiuti marini e spiaggiati anche con la partecipazione e il coinvolgimento attivo delle Scuole e dei tanti turisti che visitano la Città di Terracina.
È stato avviato il processo di sostituzione dell’acqua nelle bottiglie di plastica con le bottiglie di vetro o borracce, attraverso la proposta di installazione di distributori di acqua di rubinetto negli stabilimenti balneari, ed è in corso la stesura di un importante protocollo del Circolo con Acqualatina SpA , membro della rete PFBT proprio per incentivare l’utilizzo dell’acqua pubblica, e la Rete ha promosso l’impiego di materiali compostabili per piatti e bicchieri utilizzati per la ristorazione, ed è in corso una azione coerente con Chimica Verde BIONET per la sostituzione dei materiali plastici con materiali ecocompostabili certificati, azione condotta con i Consorzi di Acquisto dei Balneari di Terracina.
E ancora: “È stato avviato – prosegue la nota – un percorso di certificazione Legambiente Turismo Ecolabel degli stabilimenti balneari, basato su: la riduzione dei rifiuti e la raccolta differenziata finalizzata al riciclo, il risparmio idrico ed energetico; la promozione del trasporto collettivo e della mobilità leggera; la riduzione dell’inquinamento acustico; la promozione della cucina del territorio e dei prodotti tipici locali; la promozione dei beni naturali e culturali dell’area. Processo che prevede l’informazione ed il coinvolgimento degli ospiti delle strutture balneari per la realizzazione degli obiettivi di gestione ambientale assunti dall’esercizio e dalla località turistica ospitante.
Il Circolo Legambiente di Terracina è diventato da inizio anno anche uno dei nodi territoriali della Associazione Nazionale Chimica Verde – Bionet denominato “Punto Chimica Verde per la attuazione della Plastic Strategy Europea, Nazionale e Regionale”, confermando l’ottimo livello di competenza raggiunto sulla tematica dal Circolo e dalla Rete ed il crescente interesse per il nostro territorio anche da parte di prestigiose associazioni.
È stato ideato e condotto dal Circolo e dalla Rete il Progetto sperimentale Fishing For Litter Terracina, lanciato un anno fa, una delle quattro sperimentazioni riconosciute a livello nazionale e all’interno del protocollo regionale “Fondali Puliti”, sottoscritto dalla Regione Lazio con ARPA e COREPLA, che coinvolge le Cooperative dei Pescatori, la Capitaneria di Porto- Guardia Costiera, Il Comune di Terracina e i Gestori dei Rifiuti De Vizia Transfer Urbaser e DJ Bertelli, Chimica Verde Bionet e Legambiente nazionale e regionale, e che ha contribuito alla stesura del disegno di legge Salvamare recentemente approvato in Consiglio dei Ministri.
Recentemente l’Amministrazione comunale ha posizionato una ecoisola portuale proprio per venire incontro alle necessità degli operatori portuali e dei pescatori, riconoscendo le nostre azioni di stimolo e di progetto.
Sono state condotte poi operazioni di ripulitura dei Fondali dai rifiuti, molto complesse, con il gruppo Sub del Circolo e con l’ausilio dei pescatori e dei sub terracinesi.
A seguito di una richiesta via PEC del 10 novembre scorso al Ministero dell’Ambiente e grazie alla delibera del Comune di adesione al protocollo di intesa, la rete #PFBT è stata già riconosciuta come azione territoriale rispondente alla #Plasticfreechallenge (PFC) del Ministero dell’Ambiente, che ha pertanto incluso il Comune di Terracina nella lista dei comuni attivi nella lotta contro la plastica.
La #PFC è la campagna con la quale, il Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa, ha invitato, la società civile e le Istituzioni, ad eliminare la plastica monouso, considerata una gravissima forma di inquinamento degli oceani e non solo e, nella stessa occasione, ha sottolineato la necessità che le Istituzioni sposino per prime la predetta campagna dando il buon esempio alla cittadinanza tutta.
La Rete #PFBT ha poi inoltrato via PEC al Sindaco già in data19 febbraio scorsouna articolata proposta tecnica per una delibera comunale o ordinanza sindacale (Terracina Comune Plastic Free) che vede l’Amministrazione comunale come soggetto attivo nel processo di cambiamento delle abitudini della comunità cittadina nell’uso della plastica usa e getta, favorendo la piena adozione di uno stile #plasticfree anche nelle forniture pubbliche ed essendo d’esempio per tutte le categorie economiche nella conversione a materiali alternativi alla plastica.
Tale documento, per la sua validità, è stato inserito in un programma di lavoro nazionale, che ha portato in questi ultimi due mesi alla creazione di un Vademecum per i Comuni Plastic Free e verrà presentato da Legambiente nazionale e Chimica Verde Bionet, il 17 maggio prossimo in occasione di un convegno internazionale.
“Ribadiamo, quindi, come Circolo Legambiente e come Rete Plastic Free Beaches Terracina che il Comune di Terracina ha già aderito (e da Novembre scorso!), grazie al protocollo di rete PFBT, alla #PlasticFreeChallenge del Ministero dell’Ambiente, e che soprattutto il Comune di Terracina, già dal 19 febbraio scorso, è in possesso di una proposta tecnica di delibera o ordinanza di valore e soprattutto validata anche dalle categorie economiche.
Peraltro, il nostro progetto “Fishing for Litter” è una delle esperienze nazionali che ha contribuito a creare i presupposti per la approvazione del disegno di legge Salvamare presentato solo un mese fa in Consiglio dei Ministri dal Ministro Sergio Costa.
Poiché il Comune di Terracina ritardava la decisione in merito all’atto deliberativo, abbiamo subito aderito, come Legambiente Terracina e come Rete Plastic Free Beaches Terracina, alla proposta di scrivere un documento congiunto con tutte le Associazioni Ambientaliste di Terracina, in modo da spingere il Comune alla adozione di una delibera o ordinanza di divieto sull’uso delle plastiche, come peraltro sta succedendo in molti comuni italiani, di cui alcuni a noi limitrofi (Sperlonga, Fondi, Priverno).
A tal fine, avevamo subito condiviso con trasparenza e generosità con tutte le Associazioni (Zero Waste, WWF, Fare Verde) la nostra proposta tecnica, già inviata e protocollata al Comune, che poteva costituire sicuramente la base tecnica per arrivare al documento congiunto, ben coscienti del valore del documento che è, infatti, incluso in una proposta di Vademecum nazionale Comuni Plastic Free e verrà presentato a giorni in un convegno internazionale.
Purtroppo, proprio alla fine quando tutto sembrava concordato e il documento congiunto era in fase di firma, due associazioni (Zero Waste e WWF) si sono sfilate e, molto velocemente, hanno protocollato al Comune un documento.
Successivamente, leggendo il loro comunicato stampa, abbiamo deciso di fare accesso agli atti per conoscere nello specifico il documento protocollato dalle due associazioni e intraprendere un’eventuale azione legale a tutela dei nostri diritti.
Dobbiamo, poi, ammettere, con tristezza, che siamo delusi dalla nostra Amministrazione Comunale che, pur proiettata, inizialmente e con coraggio in un cammino di rete virtuoso per la prevenzione e la riduzione dei rifiuti plastici, che ha portato Terracina a livelli nazionali e internazionali, si è poi persa per strada, lasciandosi raggiungere e superare da Comuni limitrofi, ultimo in ordine cronologico il Comune di Fondi, nonostante l’enorme impegno della Rete in termini di educazione alla cittadinanza e ai turisti e in termini di consapevolezza degli attori economici del territorio.
Inoltre, siamo colpiti e amareggiati dall’azione poco trasparente delle due Associazioni ambientaliste locali che, evidentemente, fin dall’inizio, non avevano come obiettivo quello di arrivare ad una azione coordinata di pressione, ma solo quello di poter acquisire facilmente dati, documenti e informazioni di pronto utilizzo.
Per noi di Legambiente – conclude la nota – onestà intellettuale, rispetto e capacità di apprezzare e riconoscere il serio lavoro altrui, sono presupposti etici fondamentali per fare ambientalismo!”- dichiara Anna Giannetti, presidente di Legambiente Terracina.
In foto: il Presidente e il Vicepresidente di Legambiente Terracina
(Il Faro on line)