Il fratino perseguita Jovanotti: tenta il nido sulla spiaggia di Campo di Mare

14 maggio 2019 | 09:00
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Il fratino perseguita Jovanotti: tenta il nido sulla spiaggia di Campo di Mare

Una coppia di uccelli protetti starebbe tentando di nidificare nell’area a ridosso del palco

Cerveteri – Il Jova Beach Party trasloca a Campo di Mare per tutelare il fratino che proprio sulle dune in primavera nidifca. E cosa fa il fratino? Si sposta anche lui a Cerveteri per non perdere il concerto, tentando di nidificare nell’area appena recintata della Palude, ma a Campo di Mare.

A circa 500 metri di distanza dall’area dove sarà allestito il palco del Jova Beach Party. Un posto praticamente in prima fila per assistere al concerto. Quell’area da poco risistemata grazie all’intervento di Area Metropolitana, le associazioni di volontariato e le amministrazioni comunali locali, in particolar modo quella di Cerveteri (la zona ricade su territorio degli etruschi) è stata subito apprezzata dal volatile in via d’estinzione che proprio nei giorni scorsi è stato avvistato più volte da diversi frequentatori della zona.

La coppia avrebbe perlustrato per più di una volta la piccola duna di sabbia ed erba che ricade proprio all’interno di quell’area, davanti a uno degli stabilimenti balneari di Campo di Mare. Mentre un’altra coppia sarebbe stata avvistata, come spiegato dal responsabile della Palude di Torre Flavia, Corrado Battisti, anche nelle dune del fratino.

Segno che proprio in queste due zone, le due coppie avrebbero con ogni probabilità intenzione di nidificare, nella speranza che questa volta la covata vada a buon fine. Insomma, quello del fratino potrebbe diventare il vero tormentone estivo, al fianco del mega appuntamento con il tour di Lorenzo Cherubini.

Come si ricorderà infatti, inizialmente il concerto era stato annunciato e programmato proprio a Torre Flavia, ma per colpa del volatile in via d’estinzione e della sua predilizione per le dune bianche ladispolane, la Lipu e associazioni animaliste nate per l’occasione avevano chiesto di spostare l’evento in una spiaggia più consona per non disturbare l’animale che a causa del rumore e dell’affollamento della zona avrebbe potuto optare per migrare verso spiagge più silenziose, senza far più ritorno sulla costa.

Il Comitato nazionale per la conservazione del fratino aveva evidenziato le varie criticità legate al concerto in zone dove l’ecosistema è così delicato. Criticità legate in particolar modo “ai giorni precedenti il concerto, al momento dello svolgimento del concerto e alla fase post concerto”.

E anche la Lipu, peraltro presente all’incontro che si era svolto a Ladispoli nella prima fase (quando cioè Torre Flavia era stata designata come la spiaggia del tour) aveva mostrato perplessità a tal proposito. A nulla erano valse le rassicurazioni del sindaco Alessandro Grando che aveva garantito come l’evento si sarebbe svolto a qualche centinaio di metri di distanza dalle dune e dalla palude stessa e con le casse del palco rivolte verso la città, andando così ad ovattare il frastuono che avrebbe potuto nuocere agli animali.

L’area inoltre sarebbe stata completamente recintata e presidiata da volontari e forze dell’ordine così da evitare eventuali intrusioni da parte di fans provenienti proprio dalle spiagge di Campo di Mare o addirittura invasioni della Palude stessa. Alla fine però il fratino aveva preso il sopravvento su tutto con l’organizzazione del tour che aveva optato di concerto a Lorenzo Cherubini di traslocare verso spiagge più tranquille e meno affollate (sotto il profilo naturalistico).

In sostanza alla fine la scelta era ricaduta sulla spiaggia di Campo di Mare, ben lontana, come avevano tenuto a sottolineare gli amministratori caeriti, dalla Palude di Torre Flavia, anche se qualche dubbio in alcune associazioni animaliste, era comunque rimasto. Ora però, con la realizzazione della nuova recinzione e la riqualificazione del sito, ricadente in zona Campo di Mare da parte dell’Area Metropolitana, proprio questa “nuova” area sarebbe stata scelta come possibile punto dove nidificare e portare avanti la prole.

Sebbene l’area sia recintata, con i volontari che hanno realizzato con dei ciottoli un piccolo sentiero onde evitare intrusioni nell’habitat, il rischio comunque resterebbe. La zona si trova a linea d’aria a circa 500 metri di distanza dal punto X dove sarà allestito il villaggio del Jova Beach Party e per quanto l’area sia stata recintata è comunque aperta a tutti.

Non è dunque escluso che in momenti di grande affollamento o per evitare di pagare il biglietto, qualcuno decida di appostarvisi per godersi lo spettacolo o quanto meno per ascoltare. Il tutto per buona pace del fratino che proprio quest’anno ha deciso di migrare verso terre “più tranquille”.

(Il Faro online)