Campani in tiberi, gemellaggio ideale tra Ostia, Padula e Paestum
Missione in provincia di Salerno di una delegazione dell’associazione dei campani che vivono sul litorale romano in nome della legalità e dell’archeologia
Ostia – Gemellaggio ideale in nome della legalità e dell’archeologia tra il mare di Roma e le cittadine di Padula e di Paestum per iniziativa dell’associazione Campani in tiberi.
Week end culturale di una cinquantina di campani residenti sul litorale che hanno viaggiato nella provincia di Salerno per stringere un legame di amicizia e solidarietà con le due cittadine simbolo di rinnovato impegno per la legalità e per il rilancio turistico all’insegna dell’archeologia. Il gruppo, guidato dal presidente operativo Michele Bove, dal segretario e tesoriere Gennaro Petrone e dal delegato alle relazioni esterne Antonio Perna, è stato accolto dalle autorità locali.
A Padula, dopo aver visitato la magnifica Certosa sotto la guida dell’assessora comunale alla Cultura Filomena Chiappardo ed aver salutato l’assessore al Bilancio Giuseppe Comuniello con il sindaco Paolo Imparato, i campani hanno recato omaggio alla casa natale di Joe Petrosino, il poliziotto italiano più famoso nel mondo. Nato a Padula ed emigrato con la famiglia a New York all’età di 13 anni, Giuseppe Joe Petrosino si è distinto nella polizia statunitense per capacità investigative, onestà e eroismo, tanto da meritarsi l’intitolazione di scuole, strade e persino una giornata nazionale a lui dedicata, il 19 ottobre, giorno in cui indossò la divisa da poliziotto per la prima volta. Petrosino ha combattuto con energia la mafia siciliana, conosciuta a New York come la “Mano nera“, fino al punto di pagarne le estreme conseguenze: la mafia lo uccise il 12 marzo 1909 a Palermo dove si era recato per indagare sui legami malavitosi tra la Sicilia e gli Usa. Dopo 36 anni dalla sua emigrazione, era la prima volta che tornava in Italia. E fu anche l’ultima.
Sulla vicenda umana e storica di Joe Petrosino sono stati girati già otto film ed il nono è in lavorazione: dopo Robert De Niro, Al Pacino, Ernest Borgnine e Adolfo Celi, a interpretarlo sarà Leonardo Di Caprio.
A mantenere viva la memoria di Joe Petrosino è il pronipote del poliziotto, Nino Melito, che ha accolto la delegazione di Campani in tiberi mostrando i preziosi reperti conservati nella casa-museo la cui esistenza è sostenuta con la collaborazione dell’amministrazione comunale che insieme con i ragazzi di Libera ha in piedi anche altri progetti per l’affermazione della legalità. Un tema, quello della lotta alla criminalità e della educazione al rispetto delle regole delle nuove generazioni, che accomuna la collettività di Ostia con Padula.
Un altro aspetto che unisce quell’area campana con il mare di Roma è anche la Storia. In questo senso Paestum e Ostia Antica hanno molti punti in comune, a partire dalla maestosità delle rovine. La delegazione ha potuto visitarle e approfondire il pregio dei reperti conservati nel museo grazie alla guida messa a disposizione dall’Ufficio Provinciale del Turismo di Salerno. Ostia e Paestum condividono nei numeri la scarsa valorizzazione del patrimonio storico-archeologico rispetto all’enorme potenziale: l’area degli scavi posta alla foce del Tevere raccoglie poco più di 311mila visitatori l’anno, Paestum 432mila.