Fiumicino: strada argine a Isola Sacra, parte l’esposto alla Corte dei Conti
La denuncia di Labur: “Lavoro inutile, costruito il nuovo argine ma si sono dimenticati di alzare quello precedente”
Fiumicino – Realizzata per proteggere gli abitanti di Isola Sacra dal rischio idrogeologico in caso di piena del Tevere, la nuova strada argine finisce sotto la lente d’ingrandimento di LabUr, Laboratorio di Urbanistica, che ha presentato un esposto alla Corte dei Conti per presunto danno erariale. Un esposto che arriva a seguito del positivo collaudo del nuovo argine.
Il progetto, come segnalato dall’Autorità di Bacino del fiume Tevere (Abt) all’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo (Ardis) della Regione Lazio nel 2012, prevedeva il rialzo e il ringrosso dell’argine già esistente, con l’aggiunta di un tratto ex novo nella parte terminale, verso la foce del Tevere.
Ad oggi, fa notare LabUr, il rialzo dell’argine già esistente non è stato realizzato. Dunque, in caso di piena, l’acqua del Tevere uscirebbe fuori dall’argine proprio in quel punto, spazzando via Isola Sacra. Non solo. LabUr denuncia anche una presunta “appropriazione indebita da parte della Regione Lazio della nuova area golenale (formatasi con il nuovo argine)” che finirebbe per essere compresa all’interno del demanio regionale assoggettato, secondo una recente sentenza del Tribunale di Civitavecchia (Sezione Civile, dr. Giovanni Spinelli), al demanio idrico la “possibilità per la Regione di applicare il regime dei beni demaniali [art. 822 ss. c.c., applicabile anche al demanio regionale a mente dell’art. 11, c. I, l. 281/1970] anche a beni non espressamente compresi nell’elenco di cui all’art. 822 c.c., ma funzio nalmente coinvolti nelle finalità proprie dei beni ivi indicati è espressamente riconosciuta, del resto, dall’art. 11, c. II, l. 281/1970″.
Da qui l’esposto presentato alla Corte dei Conti, alla Guardia di Finanza, alla Prefettura di Roma e all’Anac. Va ricordato che una denuncia non è sinonimo di colpevolezza.
(Il Faro online)