Ostia, sentenza a sorpresa: il campeggio Country Club non è più abusivo
La Corte d’Appello di Roma revoca la confisca: prescrizione per la lottizzazione abusiva. La famiglia Chigi può rientrare in possesso del Country Club
Ostia – La lottizzazione abusiva effettuata negli anni Ottanta all’interno del campeggio Country Club è prescritta. Pertanto la confisca disposta in seguito al sequestro di sette anni fa del villaggio, è revocata. La famiglia Chigi torna in possesso dell’area anche se non è automatico che il camping possa tornare a funzionare.
E’ la sentenza emessa a sorpresa dalla terza Corte d’Appello di Roma. Pertanto, ritorna nel possesso del principe Mario Chigi il camping internazionale Country Club di Castelfusano, confiscato nel gennaio 2016 dopo un procedimento penale per lottizzazione abusiva in capo al nobile romano e Michelangelo Cavalcanti di Verbicaro, amministratore unico della Meridiano Village, la società che gestisce la struttura sul litorale.
È l’effetto della sentenza con la quale ieri, venerdì 24 maggio, la terza Corte d’appello di Roma ha definito il processo nei confronti del principe Chigi, adesso ultranovantenne, e di Cavalcanti di Verbicaro. In sostanza, i giudici, accogliendo la tesi dell’ avvocato Giorgio Beni, hanno dichiarato per entrambi la prescrizione del reato di lottizzazione abusiva (che in primo grado aveva portato a una condanna di un anno di carcere per ciascuno degli imputati), dichiarando al contempo la revoca della confisca del bene. L’accusa era quella di aver costruito 785 manufatti, tra cui singole unità abitative vincolate permanentemente al suolo, nonché officine, depositi, locali commerciali e spazi scolastici.
La lottizzazione abusiva, secondo i giudici di primo grado, era stata commessa all’interno del camping internazionale, in violazione dei vincoli archeologici, ambientali e paesaggistici che tutelano la riserva del Litorale Romano, vicino Ostia. Oltre a quelli che erano definiti abusi edilizi, sempre secondo l’accusa, si era proceduto senza autorizzazione anche allo sbancamento dell’argine del Canale dei Pescatori, che raccoglie le acque di Casal Palocco e dell’hinterland costiero e le convoglia verso il mare, situato anch’esso all’interno della riserva naturale.
Nel 2012 l’autorità giudiziaria appose i sigilli, dando avvio a quel sequestro poi trasformato in confisca, adesso revocata. Per quanto riguarda il reato di lottizzazione abusiva e la condanna a un anno di carcere del primo grado, i giudici ne hanno dichiarato la prescrizione.
La struttura, unica nel suo genere, si estende su una superficie di 33 ettari nel cuore della Pineta di Castelfusano, antica tenuta di caccia dei principi Chigi, all’ombra del seicentesco Castello disegnato da Pietro da Cortona. Con le sue 400 camere in bungalows di legno ed i suoi due antichi Casali ristrutturati, può ospitare fino a 1.800 persone. Nelle guide turistiche si legge che il villaggio “offre numerosi servizi tra cui: due piscine gratuite più una per bambini, 4 campi polivalenti per tennis e calcetto con illuminazione notturna, ristoranti, pizzeria, bar, poolbar, Open Solarium, pub, pizza al taglio, supermercato, bazar, noleggio biciclette, WIFI Internet hotspots, 7 punti Internet, bancomat, discoteca, “chill-out” aera con Jacuzzi, 2600 mq di sale riunioni“.
La revoca della confisca con la restituzione del Country Club alla proprietà non significa automaticamente che il campeggio potrà tornare a funzionare da subito. Le pratiche burocratiche legate alle autorizzazioni potrebbero fermarsi di fronte ai vincoli imposti dalla Riserva Statale del Litorale. Anche in ragione di questo aspetto erano circolate voci di una possibile vendita della struttura.