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Elezioni europee, come cambiano i rapporti di forza a Fiumicino

27 maggio 2019 | 12:35
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Elezioni europee, come cambiano i rapporti di forza a Fiumicino

Vince la Lega, perde il Pd. Ma dietro ai numeri, confrontandoli con quelli delle precedenti comunali ed europee, si possono leggere tante cose che riguardano la politica.

Fiumicino – Il dato asciutto è che – al netto di microaggiustamenti percentuali – la Lega è il primo partito con il 36% dei consensi, secondi il Movimento Cinque Stelle con il 22,3%, terzo il Partito democratico con il 18,9%, Poi Fratelli d’Italia con il 7,5% e infine Forza Italia con il 7,0%. Ma dietro questi freddi numeri, confrontandoli con quelli delle precedenti comunali ed europee, e dietro questa classifica, si possono leggere tante cose che riguardano la politica.

Innanzitutto si dirà che il dato elettorale europeo e quello delle comunali non sono paragonabili. Vero, ma solo in parte. A Fiumicino ha votato il 47,54% degli aventi diritto, il che vuol dire che più della metà degli elettori non sono stati ammaliati dalle sirene né dei sovranisti, né del centrosinistra, né dei grillini e neanche degli altri. Un popolo che un’opinione (se parliamo di voto d’opinione) evidentemente non ce l’ha, o non è così forte da spingerli ad andare ai seggi.

Dunque il voto territoriale ha contato, e molto. I santini, le cene, le riunioni, il porta a porta hanno avuto un peso, magari non così forte come nelle elezioni comunali, ma comunque un peso specifico rilevante.

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Partito democratico

Il partito che più deve riflettere, numeri alla mano, è il Partito democratico. Alle europee del 2014 incassò il 34,2% dei consensi. Alle comunali 2018, l’aggregato Pd, Lista Montino, Leu e Cal presero il 30,7%. E anche volendo considerare solo Pd e Lista Montino si raggiunsero i 20 punti percentuali. Oggi siamo al 18,9%, sotto la media nazionale che in queste europee si è attestata al 22,7%, e va peggio ancora se guardiamo il dato romano (30,6%) o del Lazio (23,7%).

Movimento 5 Stelle

Il dato dei grillini possiamo considerarlo anomalo. Nel senso che nella debacle generale, ha mostrato dati in controtendenza. Nel 2014 i 5 Stelle presero il 34,9%, per poi schiantarsi alle comunali con l’11,6%. Ma chi sperava nella definitiva scomparsa del partito di Grillo è rimasto deluso, perché non solo si è attestato al 22,3% recuperando consensi a un anno dalle elezioni comunali, ma è riuscito a Fiumicino a superare la media nazionale, ferma al 17%. Un partito territorialmente vivo, dunque. Con tanti elettori che evidentemente ancora credono nell’idea “stellare”, che non hanno gettato la spugna e non si sono diretti né a destra né a sinistra.

Fratelli d’Italia

Fratelli d’Italia ha fatto una sorta di exploit, anche sopra la media nazionale. Un risultato difficile da prevedere, vista la riorganizzazione del partito ancora “work in progress”. Va detto, però, che la crescita è un trend costante: dal 2014, quando prese il 4,5% a Fiumicino (a livello nazionale non riuscì a superare lo sbarramento del 4%), alle Comunali sommando Cuori per Fiumicino e Orgoglio Tricolore, liste civiche di area omologa, arrivò al 4,3% (in linea col dato precedente). Stavolta, con il 7,5%, diventa il secondo partito del centrodestra scavalcando Forza Italia e prendendo un punto percentuale in più del partito della Meloni a livello nazionale.

Forza Italia

Anche per Forza Italia il dato va letto con ottiche multifocali. Va da sé, visto il panorama nazionale, che il 16,5% del 2014 era un risultato lontano dalle possibilità attuali, ma rispetto al 3,6% delle comunali l’attuale 7% vale come prova di esistenza in vita. Forza Italia si sta riorganizzando ed avrà tanto lavoro da fare, anche considerando i numeri sulle preferenze, sui quali va fatta una riflessione; questo 7% arriva infatti anche in funzione di alcuni accordi con liste civiche come Crescere Insieme (che però alle comunali portarono – sommate – al 17,3%).

Lega

Infine la Lega, forza vincente in queste elezioni. Le percentuali parlano di un 36% di consensi rispetto all’1,70% del 2014, dove la Lega – che non era certo quella di oggi – si presentò insieme a “Basta Euro” e “Die Freiheitlichen”. La Lega, da sola, alle comunali incassò il 13,4%. Una crescita esponenziale che non potrà non avere ripercussioni anche sulla composizione del centrodestra per il futuro del comune.

Alcune considerazioni aggiuntive

Pd, +Europa, La Sinstra, Europa Verde, Partito Comunista e Partito animalista, messi insieme, pesano il 25,6%.

Il centrodestra unito (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia) vale il 50,5% dei voti espressi. Ciò significa che esiste un elettorato di centrodestra che vale da solo oltre la metà dei voti in gioco (astensionismo a parte). Certo l’elettorato è una cosa, gli accordi elettorali sono un’altra. Ma tant’è.