Ostia, arrestato feroce emulo di Joe Cappuccio: rapinava donne sole con una complice
Bottigliate in testa o pugni in faccia per rapinare donne sole: lei faceva da palo e lui agiva con il cappuccio in testa. Addebitate cinque rapine e uno scippo
Ostia – Agivano in coppia: lui come Joe Cappuccio, lei facendo da palo e dando il via libera per il colpo. I carabinieri li hanno arrestati dopo lunghe e complesse indagini addebitando loro cinque rapine e uno scippo.
E’ finita in manette una coppia di cittadini italiani, lui di 48 anni e lei di 47, entrambi senza fissa dimora con numerosi precedenti giudiziari alle spalle. Sono ritenuti responsabili di aver commesso 5 rapine ed un furto con strappo da marzo scorso fino a pochi giorni fa.
Nella serata di ieri, mercoledì 29 maggio, al termine di un’accurata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, diretto dal Procuratore Aggiunto Dott.ssa Lucia Lotti, i Carabinieri di Ostia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal GIP presso il locale Tribunale – nei confronti della coppia di italiani ritenuti responsabili, a vario titolo, di rapina, furto con strappo, lesioni personali e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere.
Il modus operandi somiglia a quello di Joe Cappuccio, per le responsabilità del quale c’è in carcere un uomo che si professa innocente. Le rapine sono state commesse tutte in orario notturno, ai danni di vittime isolate e aggredite di sorpresa alle spalle,con pugni,calci e talvolta venendo colpite con oggetti contundenti.
In un caso, la vittima era stata colpita e stordita alla testa, forse con una bottiglia, mentre in un’altra circostanza la giovane vittima, di 28 anni, era stata aggredita in strada da uno degli indagati e scaraventata a terra, venendo brutalmente pestata con pugni sulla schiena ed al volto per più di venti secondi, costringendola a ricorrere alle cure mediche per la frattura delle ossa nasali ed un trauma cranico. In questo altro caso la rapina è avvenuta spaccando una bottiglia di vetro in testa alla malcapitata.
Il modus operandi della coppia, definito “seriale e semi-professionale” dagli inquirenti, era quasi sempre lo stesso: le vittime venivano “selezionate” e colte di sorpresa mentre rientravano in casa oppure mentre si stavano recando a lavoro di buonora, approfittando dell’assenza di testimoni e agendo talvolta in luoghi poco illuminati. L’uomo, che durante le azioni criminali era solito coprirsi parzialmente il volto con un cappuccio, prima di agire, attendeva quasi sempre il segnale del “via libera” da parte della sua metà, scagliandosi a quel punto con ferocia e accanimento contro le vittime inermi, accontentandosi talvolta di un bottino di appena poche decine di euro. In una circostanza, tuttavia, l’indagata ha dimostrato capacità e freddezza di agire in maniera isolata, avendo rapinato una donna 40enne, nell’androne delle scale della sua abitazione, mediante la minaccia di un coltello.
Un emulo di Joe Cappuccio, dunque, oppure è proprio lui il responsabile delle numerose rapine compiute in passato per le quali a gennaio scorso è stato arrestato un uomo che si professa innocente?
L’uomo e la donna sono stati associati rispettivamente presso le case circondariali di “Regina Coeli” e “Rebibbia” di Roma e dovranno rispondere, a vario titolo di rapina, furto con strappo, lesioni personali e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere.