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Il ‘calore’ della mamma protegge da invecchiamento e malattie

4 giugno 2019 | 14:23
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Il ‘calore’ della mamma protegge da invecchiamento e malattie

Lo afferma uno studio condotto presso la Loma Linda University School of Public Health in California

di JUSY COPPOLA

“Dio non può essere ovunque: è per questo che ha creato le madri”, disse Leopold Kompert, scrittore ebreo boemo; “Una buona madre vale cento maestri” ebbe invece a dire Victor Hugo. E un grande giornalista italia, Enzo Biagi, definì così la figura materna: “Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino”.

Tutto ciò che la cultura, la memoria, il sentimento ci ha trasferito nei millenni, è ora racchiuso, e dimostrato scientificamente, in uno studio condotto presso la Loma Linda University School of Public Health in California.
La tesi? “Il ‘calore’ della famiglia da piccoli, in particolare l’affetto materno, potrebbero proteggere il bambino a lungo termine da invecchiamento e malattie”.

Il lavoro, pubblicato sulla rivista Biological Psychology, dimostra che se la mamma è affettuosa e offre supporto quando si è piccoli, il Dna sarà più protetto e apparirà meno invecchiato in età adulta. Lo studio mostra, infatti, che i ‘telomeri‘ – le estremità protettive dei cromosomi che si accorciano via via con gli anni di vita e sono considerate un ottimo marcatore dell’età biologica di un individuo – sono in media il 25% più corti negli adulti le cui mamme sono state tendenzialmente fredde nel corso della loro infanzia, rispetto ai coetanei che hanno goduto di mamme affettuose.

“I telomeri sono stati definiti il nostro orologio biologico, ma adesso sappiamo che se nell’infanzia ci sono stati momenti stressanti e traumatici o è mancato il calore umano necessario a supportare i bambini, il rischio di malattie e morte prematura aumenta” – sostiene Raymond Knutsen, autore principale del lavoro e docente presso l’ateneo californiano.

Gli esperti hanno analizzato la lunghezza dei telomeri di 200 adulti e chiesto loro quanto fosse affettuosa e di supporto la madre quando erano piccoli. È emerso che, se la madre era etichettata come una persona fredda, i telomeri dei figli divenuti adulti erano in media il 25% più corti a parità di età rispetto a quelli dei figli dalle mamme calorose.

Infine è emerso che l’associazione tra stile genitoriale e lunghezza dei telomeri era ancora più forte per individui con bassi livelli di istruzione e sovrappeso, segno che studio ed essere normopeso forniscono resilienza contro gli effetti della mancanza di affetto sull’invecchiamento cellulare.

Fin qui le evidenze scientifiche. Ma a noi italiani non servivano tanti studi. Per noi, da sempre… “la mamma è sempre la mamma”.