Promessa mantenuta: la Guardia Costiera rimuove un altro relitto dal Tevere
Il comandante della Capitaneria di Porto di Roma: “La macchia è stata avviata e non ci fermiamo“
Fiumicino – Promessa mantenuta. Un altro relitto che affiorava sulle sponde del fiume Tevere è stato rimosso, come già annunciato nei giorni scorsi, dagli uomini della Guardia Costiera. Segno tangibile della volontà ferrea del comandante della Capitaneria di Porto di Roma, Filippo Marini, che sta portando avanti un’iniziativa attesa da anni e mai realizzata: restituire al Tevere la sua bellezza originaria, e alla navigazione la sicurezza necessaria.
Il Tevere è sotto monitoraggio costante, dal centro di Roma ai due rami in cui si biforca, verso Ostia e verso Fiumicino; e infatti proprio su Ostia e Fiumicino si concentra il massimo sforzo di “pulizia” e ripristino dei luoghi. Il Tevere – è il motto – deve tornare ad essere pulito.
Le operazioni, come già anticipato da Il Faro online (leggi qui) sono iniziate nella mattinata di martedì 11 giugno 2019, alla presenza del Comandante Marini e del Sindaco di Fiumicino, Esterino Montino. Una settimana fa venne rimossa una barca di circa 18 metri, semi affondata. Oggi tocca a un altro natane, di 17 metri, il cui relitto è stato smantellato con un’apposita gru di una ditta chiamata dal proprietario della barca stessa.
La rimozione di queste barche, infatti, precisano dalla Capitaneria di Porto, è tutta a carico dei privati proprietari delle imbarcazioni, senza nessun aggravio per le casse pubbliche. I relitti di cui non si riesce a individuare il proprietario o i proprietari, invece, saranno rimossi grazie ad appositi fondi stanziati dalla Regione. Durante la rimozione, una barca d’appoggio recuperava i detriti che rimanevano in acqua.
“Il Tevere è un fiume, e come tutti i fiumi deve avere la sua dignità – afferma il Comandante della Capitaneria di Porto, Filippo Marini -. Abbiamo intimato ai proprietari di questi relitti, tramite diffide, la rimozione di questi natanti. E tutto a spese dei privati. La stessa cosa la stiamo facendo anche a Roma, dove sono rimasti quattro relitti da togliere. La macchia è stata avviata e non ci fermiamo“.
“Si tratta di interventi molto importanti – sottolinea il vicesindaco Ezio Di Genesio Pagliuca, presente durante l’intervento -. In questo modo si tutela non solo il fiume dal punto di vista ambientale, ma anche i diportisti e le imbarcazioni commerciali che navigano sul fiume”. “Non va sottovalutato, poi, l’aspetto idraulico – prosegue -: i relitti affondati e abbandonati, infatti, sono di ostacolo al normale deflusso delle acque, specialmente quando il fiume si ingrossa a seguito di piogge abbondanti”.
“Non ultimo, procedere a queste operazioni è un gesto di rispetto per il nostro fiume che in questo modo ne giova anche dal punto di vista paesaggistico” conclude il vicesindaco.
(Il Faro online)