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Tutti Noi Onlus, con lo sport in recupero della disabilità

21 giugno 2019 | 19:13
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Tutti Noi Onlus, con lo sport in recupero della disabilità

Un’associazione importante a Fiumicino, in aiuto dei ragazzi disabili. Progetti volti al miglioramento della condizione di vita. Ne parla Marco Damiani, insegnante e collaboratore

Fiumicino – In barca per sorridere. E per vivere. Lo sport aiuta. Lo sport migliora la vita delle persone. E soprattutto dei più fragili. Che grazie allo sport, da deboli divengono forti. Eroi. Allora ecco che l’Associazione Tutti Noi Onlus si prende cura dei ragazzi.

Non atleti, ma persone “normali” che hanno bisogno di assistenza psicologica e fisica. Parteciperà alla prossima edizione delle 100 Vele l’Associazione di Fiumicino, in programma questo week end al Porto Turistico di Ostia Lido. E’ una realtà importante del territorio di Fiumicino e completamente a titolo gratuito i suoi membri prendono per mano ragazzi e ragazze. Con deficit psichico e fisico. E’ un gesto d’amore. Un solo gesto che messo insieme agli altri va a cambiare il mondo. Almeno il piccolo mondo di ognuno. E lo fa allora Tutti Noi Onlus. Lo racconta a Il Faro on line uno dei suoi responsabili. Marco Damiani fa l’insegnante di scuola. Dopo tanti anni di sostegno a favore dei disabili, e dietro un banco di scuola, è già da alcuni mesi che collabora con Tutti Noi Onlus. E nello sport. Collabora nell’ambito della disabilità con varie associazioni e insieme alla Lega Navale italiana, con cui insieme all’Associazione, sviluppa progetti utili per recuperare socialmente i più fragili. Ma non solo. Lo fa anche con la Lega Navale di Tor Vergata. Specializzato con altri membri nell’aiuto ai ragazzi disabili.

Saliranno in barca i suoi ragazzi e vele al vento, verso quella serenità psichica a cui i professionisti medici dell’Associazione mirano. Non è facile gestire persone con dei deficit. Ma tutto è possibile se l’aiuto passa da cuore a cuore e da vela a vela. Ci saranno tre ragazzi (due maschi e una femmina) nella manifestazione di Ostia. E insieme a loro in barca, saliranno anche 4 persone dello staff, tra cui la Dott.ssa Silvia Citorelli, psicologa. Tutti faranno squadra. Verso un traguardo comune. La vita.

L’obiettivo di Tutti Noi Onlus, come Damiani spiega, è quello di sviluppare progetti di recupero. E di finanziarli per porli in essere. E’ una realtà no profit l’associazione di Fiumicino e in essa, specialisti, professori, psicologi e psichiatri partecipano in modo gratuito. Da amore ad amore. Inclusione, socialità, recupero. Tutto attraverso l’attività fisica. Che anch’essa educa, quando i deficit sono soprattutto a livello di movimenti. L’abitudine di esercitarli, educa la mente ed anche la persona. Per donare un benessere psico – fisico di cui lo sport è portatore.

Caro Marco, qual è l’attività specifica che svolge l’Associazione Tutti Noi Onlus ?

“Lavora su Fiumicino. E’ un’ associazione no profit. I membri di essa sono specialisti e professori, in ambito psicologico, neuropsichiatrico e medico.  Tutti liberi professionisti. A livello gratuito. Facciamo dei progetti per migliorare l’inclusione. Per la disabilità. Il recupero del disagio sociale e fisico. Nel nostro caso, lo facciamo per i ragazzi disabili,  tramite l’attività sportiva. Quella soprattutto all’aperto. In vela, in montagna al lago per esempio. Progetti di recupero nei confronti delle funzioni deficitarie dei ragazzi. Mettiamo loro in condizione di riabilitare quelle funzioni, che normalmente creano difficoltà sociale e psicologica. Puntiamo alle loro autonomie. A sviluppare funzioni esecutive e un insieme di fattori. Tramite lo sport. Mediante dei protocolli di lavoro, inseriti in pubblicazioni, che in futuro si moltiplicheranno. Cerchiamo di trasmettere esperienza ad altre associazioni per aiutare questi ragazzi”.

In che modo realizzate tutto questo ?

“Con dei protocolli di lavoro. Con la vela, nello specifico. In questa occasione partecipiamo alle 100 Vele con ragazzi che hanno già partecipato in progetti del genere. Diamo loro modo di mettere in pratica le dinamiche che hanno avuto modo di sviluppare”.

Da quanti anni svolgi questo lavoro di recupero nei confronti dei ragazzi disabili ?

“Lo faccio da tanti anni personalmente. Sono stato anche insegnante di sostegno. Mentre l’Associazione Tutti Onlus è nuova. Un anno che è presente sul territorio, ma ha già sviluppato corsi di formazione per insegnanti impiegati in progetti di autismo, all’interno del Comune di Fiumicino. Stiamo lavorando a tanti progetti di inclusione, di cui uno sviluppato con il Ministero della Sanità per le malattie rare. Altri sono stati presentati alla Chiesa Valdese e ad altre associazioni per il finanziamento. Lavoriamo solo su progetto. Creiamo dei progetti, cerchiamo chi li finanzia e poi una volta sovvenzionati li mettiamo in pratica, per il bene dei ragazzi disabili”.

E’ un’attività di alta utilità sociale. Avete avuto delle rispondenze positive dai ragazzi che aiutate ?

“Hanno migliorato il loro stile di vita. Si crea per loro una identità alternativa rispetto all’ambito famigliare, dove riescono a sviluppare solo in parte autonomie e capacità. Hanno bisogno di un contesto tra pari e gestire le autonomie in contesti meno costruiti e viziati dalle dinamiche famigliari. Hanno bisogno di lavorare sganciandosi dalla famiglia. Acquisire autostima e sviluppare tutto quello che è legato alla coscienza di se stessi, all’interno di un gruppo di pari. Stessa età e stessi problemi”.

In che modo agisce l’esercizio fisico per il recupero di questi ragazzi ? Quanto serve in questo ambito di disabilità ?

“Serve molto. Soprattutto dove sono presenti delle patologie psichiche. Le energie fisiche vanno a compensare molte delle loro difficoltà. Scarico di energie psichiche. Riesce a canalizzare comportamenti antisociali, come aggressività e violenza e tutto  viene canalizzato in comportamenti accettati socialmente”.

Tra poche ore parteciperete alle 100 Vele. Come vi state preparando ?

“Ci stiamo preparando soprattutto psicologicamente. Sono dei ragazzi che hanno dei deficit emotivi. Vanno preparati. Non possono essere buttati su una barca alla cieca..vanno preparati. Per la gestione delle ansie e delle emozioni. Non sarà una gara competitiva. La nostra competizione sarà stare in barca tutti insieme e divertirci. In mezzo ad altre 100 barche che gareggeranno per il loro risultato”.

Quanti anni hanno i ragazzi di cui vi occupate ?

“Hanno superato i 19 anni. Hanno meno possibilità di stare tra pari. Una volta terminato il periodo scolastico hanno bisogno di sviluppare il rapporto con i coetanei. E lo sport in questo è molto importante. Maschi e femmine. Nel nostro equipaggio ci saranno due ragazzi e una ragazza. A bordo ci sarà una psicologa, la Dott.ssa Silvia Citorelli. Abbiamo delle persone specializzate sulla vela, che danno supporto all’attività educativa”.

(Il Faro on line)