Campus Peroni, al via la raccolta dell’orzo che diventerà birra

Sannella: “L’avvio della stagione della raccolta diventa anche un momento di condivisione di esperienze e know-how con le nuove generazioni”
Roma – Campus Peroni, il progetto promosso da Birra Peroni in collaborazione con il Crea – il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – e i dipartimenti di scienze agrarie di alcuni tra i più prestigiosi atenei italiani ha dato il via, dal Lazio, alla raccolta
dell’orzo di Birra Peroni. (guarda qui)
Obiettivo di Campus Peroni è infatti quello di promuovere e sostenere la cultura della qualità e della sostenibilità in ambito agricolo e cerealicolo, attraverso iniziative di formazione dedicate agli studenti delle università coinvolte che fanno leva sul know -how sviluppato negli anni dalla filiera agricola Birra Peroni.
Così, presso l’azienda agricola Aldobrandini a Ostica Antica (Roma), gli studenti – che avevano già preso parte alla giorna di studio dedicata alla filiera integrata dell’orzo e della birra – hanno partecipato al secondo atto del progetto che si è svolto “sul campo”, con la possibilità di assistere alla dimostrazione della raccolta dell’orzo – che diventerà poi malto 100% italiano, ingrediente principale delle birre della famiglia Peroni – e osservare da vicino l’applicazione delle più avanzate tecniche di precision farming.
Alla giornata ha preso parte l’assessore all’agricoltura, promozione della filiera e della cultura del cibo, ambiente e risorse naturali della regione Lazio, Enrica Onorati, insieme a Federico Sannella, direttore relazioni esterne Birra Peroni, il prof. Fabio Stagnari, docente dell’università di Teramo, il prof. Roberto Ruggeri, docente dell’università degli Studi della Tuscia, Fabio Scappaticci, direttore malteriaSaplo e Pier Domenico Ceccaroni, agronomo dell’azienda agricola Aldobrandini.
“Sostenibilità, qualità e innovazione in agricoltura sono le parole chiave che riassumono la mission di Campus Peroni. – Afferma Onorati – La cultura del cibo, in questo caso del prodotto birra è fondamentale perché porta dietro di se anche il racconto di un territorio.
Il Lazio ha una vocazione storica nella coltivazione dell’orzo distico da birra. – Continua – Delle circa 55mila tonnellate di orzo raccolto dalla filiera Peroni, circa il 25% proviene dal nostro territorio.
La Regione è al fianco di tutti coloro che, dalle realtà più grandi alle più piccole, hanno a cuore la cultura della qualità e della sostenibilità, in
un’ottica di sviluppo e innovazione” ha dichiarato l’assessore Erica Onorati”.
“L’avvio della stagione della raccolta dell’orzo non è solo un momento simbolico capace di celebrare il valore della nostra filiera agricola, – dichiara Sannella – ma da quest’anno, con l’avvio del progetto Campus Peroni, diventa anche un momento di condivisione di esperienze e know-how con le nuove generazioni, in particolare con coloro che hanno deciso di intraprendere un percorso accademico che li renderà protagonisti del futuro del settore agricolo e cerealicolo italiano.
Il nostro obiettivo – conclude Sannella – è infatti quello di condividere e tramandare le migliori esperienze maturate dalla nostra filiera, metterle a sistema con il mondo accademico e della ricerca, e dare dunque un contributo concreto alla promozione e diffusione della cultura della qualità e della sostenibilità per il nostro Made in Italy”.
I numeri della filiera
Sono 1.500 gli agricoltori che compongono la filiera agricola Birra Peroni, al lavoro su circa 17mila ettari di terreno distesi, in particolare, tra Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Umbria, Toscana e Lazio.
Il raccolto complessivo si aggira attorno alle 55mila tonnellate di orzo – il 28% delle quali provenienti proprio dal Lazio, circa 14.000 tonnellate – che viene conferito e lavorato presso la malteria Saplo di Pomezia che produce per Birra Peroni il malto 100% italiano, ingrediente principale delle birre della famiglia Peroni.
Il Lazio è infine la regione dove viene prodotto circa l’80% di orzo da seme.
(Il Faro online)