Rifiuti in fiamme e raccolta a rilento, la Raggi: “Roma è sotto attacco – VIDEO

28 giugno 2019 | 19:34
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Rifiuti in fiamme e raccolta a rilento, la Raggi: “Roma è sotto attacco – VIDEO

La sindaca: “Roma è sotto attacco e non siamo solo noi a dirlo. Parlano i dati, le inchieste e i report delle forze dell’ordine”

Roma – Ancora cassonetti in fiamme a Roma dove da giorni va a rilento la raccolta dei rifiuti e in vari quartieri ci sono secchioni stracolmi. Due i roghi che si sono verificati a poca distanza alle 4.30 in zona Portuense.

Due cassonetti sono andati a fuoco in via Gandiglio e altri due in via del Colli Portuensi danneggiando lievemente un’auto in sosta. Sul posto vigili del fuoco e carabinieri della compagnia Eur che indagano. Da accertare le cause degli incendi. Analoghi episodi si sono verificati in altre zone della città nei giorni scorsi. (leggi qui)

Sui rifiuti è in corso una guerra: la guerra dei rifiuti. Qualcuno vuole riportare ‘l’apostata’ al ‘precedente credo’. La gestione dei rifiuti di Roma, da tempo immemorabile, si è fondata su una ‘commistione tra attività legali ed illegali’ ma oggi ‘si constata un inceppamento’: queste sono le parole che la Procura Nazionale Antimafia utilizzava nel 2016 per descrivere la recente rottura di un ‘meccanismo’ perverso nel ciclo dei rifiuti. Fatto di amicizie ‘poco raccomandabili’ che alcuni privati utilizzano per smaltire in modo economico e veloce”.

Lo scrive su Fb la sindaca di Roma Virginia Raggi. “Incendi nei Tmb, fuoco ai cassonetti, danni alle strutture e ai mezzi di Ama: Roma è sotto attacco e non siamo solo noi a dirlo. Parlano i dati, le inchieste e i report delle forze dell’ordine. In questa intervista, realizzata dopo gli eventi che hanno distrutto il Salario e danneggiato Rocca Cencia, il magistrato Roberto Pennisi, procuratore della Direzione Nazionale Antimafia, fornisce la sua chiave di lettura, parlando di un possibile ‘sabotaggio'”, continua la sindaca in riferimento al video postato sui social.

“Gli incendi all’interno delle strutture di smaltimento e trattamento dei rifiuti, come dimostrano numerose indagini, sono un affare in mano alle cosiddette eco-mafie. Affari milionari che coinvolgono tutto il ciclo dei rifiuti, a partire proprio dagli imprenditori che, spesso, hanno agito in modo illegale. Non solo mafiosi ‘con la coppola’ interni alle cosche, ma spesso piccole associazioni criminali a cui rivolgersi ‘al momento giusto’. Ma Roma rappresenta un caso unico: gli incendi non servivano a bruciare i rifiuti, ma hanno colpito direttamente le strutture pubbliche di Ama. Noi abbiamo reagito, abbiamo alzato la guardia, innalzando i livelli di sicurezza ed il monitoraggio sui nostri siti. Roma non si piega“, conclude Raggi.

Al via il piano straordinario di pulizia

Nel frattempo è partito il piano straordinario di pulizia della città richiesto dalla sindaca Virginia Raggi al Cda di Ama e di cui si è parlato anche durante una recente riunione con i sindacati. L’azienda, a quanto si apprende, sta procedendo alle attività di igienizzazione e sanificazione intorno ai cassonetti, in particolare quelli vicini agli ospedali, con circa 1.500 interventi al giorno.

“Ma tutti gli sforzi rischiano di essere vanificati se non si affronta in modo strutturale il tema della carenza di impianti di trattamento e smaltimento a livello regionale. Questo resta il nodo principale da risolvere”, spiegano dal Campidoglio, all’indomani delle dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Sergio Costa che ha prospettato una “soluzione immediata”.

Per il Comune questa soluzione non può che passare per l’individuazione di altri impianti fuori dal Lazio. Ma su questo il Campidoglio, interpellato in merito, lamenta “la scarsa collaborazione della Regione Lazio”, sottolinea “i ritardi nell’approvazione del Piano rifiuti regionale” e si “oppone all’ipotesi di una nuova discarica a Pian dell’Olmo”.

Il malumore serpeggia, del resto, anche tra i consiglieri comunali del gruppo M5S che, in un durissimo post pubblicato ieri su Facebook, hanno accusato direttamente Nicola Zingaretti, la Regione “e le Asl collegate” di “soffiare sul fuoco di un allarmismo sinceramente inspiegabile. Ormai da sei anni la Regione non approva quel Piano Rifiuti che, grazie all’individuazione di nuovi siti, risolverebbe l’ormai cronica carenza di impiantistica”.

(Il Faro online)