Auto in fiamme a Parco Leonardo, Canto: “Cresce la rabbia e la frustrazione fra i residenti”
Il Presidente del Comitato di quartiere: “Un presidio di Polizia municipale ne avrebbe garantito l’allerta tempestiva”
Fiumicino – “Anche se quello che è successo non è imputabile a nessuno, la prevenzione è sicuramente un valore aggiunto per migliorare la sicurezza“.
Questa la dichiarazione di Antonio Canto, presidente del Comitato di quartiere, commentando la notizia di questa mattina, 10 luglio 2019, dell‘auto in fiamme in prossimità della rampa di accesso ad uno dei parcheggi sotterranei di Parco Leonardo (leggi qui).
“Un’auto in fiamme – continua Canto – ha procurato un allarme allargato a tutto il quartiere, sintomo che la comunità è sensibile ai temi comuni e che basta una miccia per accendere la rabbia e la frustrazione dei residenti che sono stanchi di non poter fare nulla, se non continuare a protestare per essere ascoltati.
Parco Leonardo, in alcune zone, sembra una landa desolata – prosegue – ai confini del territorio: parcheggi totalmente al buio, mancanza dei servizi primari, stato di decoro urbano approssimativo e pochi collegamenti utili alle tante persone, soprattutto mamme con bimbi piccoli, anziani che hanno necessità di spostarsi senza necessariamente utilizzare l’auto.
Cresce, inconsapevolmente, un senso di incertezza per il futuro, perché non si può vivere di sole aspettative. Molto è imputabile a gestioni private approssimative, ma confidiamo nell’aiuto da parte dell’ Amministrazione comunale.
Il Comitato ha dimostrato di prediligere il dialogo del buon governo, ma oggi chiediamo di realizzare, insieme, alcuni servizi fondamentali per garantire la sicurezza di tutti: illuminazione, telecamere e, in primis, presidio di polizia municipale.
E’ vero che un incendio non può essere predetto, ma un presidio – continua Antonio – ne avrebbe garantito l’allerta tempestiva. Credo che bisogna aumentare la percezione di sicurezza perché ogni qualvolta si presentasse una minaccia, i residenti possano percepire di sentirsi protetti e al sicuro.
Capiamo bene le difficoltà, per la Pubblica amministrazione, di procedere speditamente, ma intendiamo proporre la stesura di un cronoprogramma chiaro – conclude – che indichi un percorso comune di risoluzione dei problemi che si prolungano da oltre due anni.
Sappiamo che il buonsenso indicherà la strada migliore per venire incontro alle esigenze di tutti”.
(Il Faro online)