Papa Francesco: “La vera libertà non è nelle app del telefono ma nel donare”
Il Papa incontra gli Scouts: “Date vita a un’Europa rinnovata; non protettrice di spazi, ma generatrice di incontri”
di FABIO BERETTA
Città del Vaticano – “La libertà si conquista in cammino, non si compra al supermercato. La libertà non arriva stando chiusi in stanza col telefonino e nemmeno sballandosi un po’ per evadere dalla realtà. No, la libertà arriva in cammino, passo dopo passo, insieme agli altri, mai soli”.
Così Papa Francesco si rivolge agli oltre 5.000 tra ragazze e ragazzi partecipanti al raduno “Euromoot” degli Scout d’Europa, giunti a Roma al termine di un lungo pellegrinaggio.
Ricordando l’esempio dei grandi santi, “che non hanno atteso qualcosa dalla vita o dagli altri, ma si sono fidati di Dio e hanno rischiato, si sono messi in gioco”.
Poi, come è solito fare, prosegue il suo discorso trasformandolo in quelle che i ragazzi definiscono una catechesi 2.0: “Vorrei lasciarvi cinque parole. Non mie, ma del Vangelo”, perché “il Vangelo è il vero navigatore per la strada della vita, è la mappa della vita”.
Le parole in questione sono tratte dal Vangelo di Luca: “Date e vi sarà dato” (Lc 6,38). Non una semplice frase, bens^ “un programma di vita. Parole semplici, che tracciano una rotta chiara”.
Il “segreto” della vita
Al giorno d’oggi, sottolinea il Papa, “si pensa subito ad avere. Tanti vivono col solo scopo di possedere quel che piace. Ma non sono mai soddisfatti, perché non c’è la sazietà dell’avere“. Al contrario, “il cuore si allena non con l’avere, ma col dono. Per questo Gesù fissa come punto di partenza non l’avere, ma il dare”.
E spiega: “Dare vuol dire alzarsi dalla poltrona, dalle comodità che fanno ripiegare su se stessi, e mettersi in cammino. Dare vuol dire smettere di subire la vita e scendere in campo per regalare al mondo un po’ di bene”. Poi a braccio, aggiunge: “Per favore, non lasciate la vita sul comodino, non accontentatevi di vederla scorrere in televisione, non credete che sarà la prossima app da scaricare a farvi felici“.
Il Papa mette quindi in guardia dall’alienazione: “Tu perdi la tua originalità e diventerai una fotocopia. Ma Dio ha creato ognuno originale, con il nome proprio”.
La prima cosa, dare. È il segreto della vita. Sapete perché? Perché la vita è una realtà speciale: “Io voglio possedere la vita, possedere la mia vita. Come devo fare?” La vita si possiede solo donandola. Così tu possederai la tua vita! Ciascuno di voi è unico e – per favore non dimenticatelo mai – è prezioso agli occhi di Dio.
Il creato, il social di Dio
Ma il principio “Date e vi sarà dato” vale anche nei confronti del creato. “Se continuiamo a sfruttarlo, ci darà una lezione terribile. La stiamo già vedendo. Se ce ne prendiamo cura, avremo una casa anche domani”, ammonisce il Pontefice.
E aggiunge: “Avete notato che il creato non ha frontiere? E’ di tutti e per tutti. Le piante, i boschi, gli animali crescono senza confini, senza dogane. Il creato è un libro aperto che ci dà un insegnamento prezioso: siamo al mondo per incontrare gli altri, per creare comunione, perché siamo tutti collegati“.
“Il creato è fatto per collegarci con Dio e tra di noi, è il social di Dio – fa notare Francesco -. Ma se partiamo dai preconcetti sugli altri, da idee prestabilite, vedremo sempre limiti e barriere. Se invece incominciamo a incontrare l’altro, con la sua storia, con la sua realtà, scopriremo un fratello col quale abitare la casa comune, abitare il creato che non ha frontiere”.
E ribadisce: “La via del Signore è facile da riconoscere: è quella che come senso di marcia ha il dono, che fa andare avanti il mondo; non il possesso, che fa tornare indietro. Non dimenticare: il possesso è così. Il dare è così. Il possesso ti fa tornare indietro. Il dare ti fa andare avanti“.
La preghiera del Papa per l’Europa
Infine, un pensiero per l’Europa, che “non richiede solo osservatori attenti, ma costruttori attivi: costruttori di società riconciliate e integrate, che diano vita a un’Europa rinnovata; non protettrice di spazi, ma generatrice di incontri“.
E conclude: “L’Europa ha bisogno di incontrarsi. Voi, rover e scolte di tutta Europa avete questo compito storico. Con il vostro cammino e i vostri sogni state già forgiando lo spirito europeo. Il distintivo di tutti gli scouts è un giglio. È il simbolo che indica il nord sulle bussole e sulle antiche carte nautiche. Ricorda che lo scoutismo vuole formare uomini e donne che aprono strade verso l’Alto e mantengono la rotta giusta, quella del bene. Non dimenticatevi: date; non con la voglia di possedere che porta sempre indietro. Sarà il dono a riempirvi la voglia”.
(Il Faro online) – Foto © Vatican Media