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Aggredite a pugni e spintoni dai compagni, vittime due donne di Ostia

10 agosto 2019 | 13:08
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Aggredite a pugni e spintoni dai compagni, vittime due donne di Ostia

Le donne sono state affidate alla cure mediche dei sanitari dell’ospedale Grassi.

Ostia X Municipio – I Carabinieri di Ostia sono intervenuti per ben due volte ad Ostia, per mettere fine ad altrettante ignobili storie di violenza domestica sulle donne. Il primo episodio nella tarda serata in via Marino Fasan di Ostia ponente dove i militari hanno bloccato un 35enne romano, censito penalmente, il quale per futili motivi aveva reiteratamente aggredito la compagna con pugni e spintoni.

La lite è continuata, solo in maniera verbale, anche dopo l’intervento dei Carabinieri che hanno bloccato l’esagitato, con la minaccia di morte nei confronti della giovane donna. L’uomo è stato immediatamente arrestato per “maltrattamenti in famiglia” e “lesioni personali” e ristretto al carcere di Roma Regina Coeli, mentre la ragazza è dovuta ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale “Giovan Battista Grassi”, dove ha ricevuto una prognosi di due settimane per le contusioni riportate.

L’altro intervento in piena notte ad Ostia Levante, segnalato alla Centrale Operativa al 112 con la richiesta di aiuto di una donna. I militari si sono precipitati nell’appartamento e hanno trovato solo una donna sanguinante, di origine ucraina, la quale riferiva di essere stata aggredita poco prima dal marito, un 45enne incensurato e originario del frusinate.

L’aggressione, nel corso della quale la donna era stata ripetutamente colpita con numerosi pugni al volto, era stata nata per dei banali motivi e lo stato di ebbrezza dell’uomo ha aggravato la situazione. I Carabinieri hanno raccolto la testimonianza della donna, che ha riferito di non essere stato l’unico episodio di violenza ad aver subito, e l’hanno affidata alle cure mediche dei sanitari presso l’ospedale “Giovan Battista Grassi” di Ostia.

L’aggressore è stato identificato e denunciato al Tribunale di Roma per “maltrattamenti in famiglia” e “lesioni personali”, mentre la donna se la caverà con quasi un mese di prognosi, a causa delle varie fratture al volto riportate.