Il tenore di Ostia Daniele Adriani incanta il pubblico di Massa Marittima
Strepitoso successo de “Il Flauto Magico” nel festival “Lirica in piazza”: Daniele Adriani convincente e autorevole nel ruolo di Tamino
Massa Marittima – Chiusura da grandi numeri con pioggia d’applausi, larga parte destinati al tenore ostiense Daniele Adriani, per il 34° festival estivo “Lirica in Piazza“.
Il titolo scelto per chiudere il trittico di opere in programma è stato “Il Flauto Magico“, opera in due atti di W. A. Mozart su libretto di E. Schikaneder (le altre due opere in cartellone erano La Boheme e l’Aida). Chiave di volta per lo spettatore di questo Flauto Magico è stato l’utilizzo di una voce narrante, affidata al magistrale attore Moni Ovadia, che con tono pacato ma emozionato del più nobile dei cantastorie ci porta nel mondo fiabesco volutamente ricercato dal regista Gianmaria Romagnoli che ha spogliato i personaggi di tutti gli elementi legati al mondo massonico restituendo appieno la storia d’amore tra il principe Tamino e Pamina.
Protagonista della storia, il ruolo del principe Tamino è stato affidato al tenore lidense Daniele Adriani, un giovane di Ostia che negli ultimi anni sta calcando palcoscenici sempre più importanti tra cui il Teatro Petruzzelli di Bari (Il gatto con gli stivali, 2018) e il Teatro Regio di Torino (Pinocchio, 2019). Il suo Tamino è stato energico ed eroico sopratutto nell’incipit del primo atto quando lo vediamo destreggiarsi a colpi di katana per sconfiggere il mostro che lo insegue. Risvegliatosi il giovane viene a sapere dalle tre dame (interpretate da Lucia Filaci, Monica Cucca e Daniela My) che la principessa Pamina (Patrizia Cigna), figlia della Regina della Notte (la bravissima Elisa Cenni) è prigioniera nel castello del tiranno Sarastro (il basso Luca Gallo).
Ricevuto in dono dalle tre dame il potente flauto magico, Tamino parte accompagnato dal fedele Papageno (il simpatico Enrico Marrucci) alla volta del castello non prima di aver dichiarato amore eterno alla principessa Pamina nell’aria Dies bildnis is bezaubenrnd schön, cantata con voce cristallina dotata di acuti squillanti, dizione chiara e trasporto emotivo che coinvolge il pubblico fino al caloroso applauso finale. Catturato nei pressi del castello dal moro Monostatos (il convincente Giovanni Castagliuolo), Tamino viene condotto ai piedi di Sarastro che gli promette la mano della principessa a patto che il giovane eroe riesca a superare tre prove: la Prova del Silenzio, la Prova del Fuoco e la Prova dell’Acqua. Con l’aiuto di tre Geni (Eleonora Leonori, Nicoleta Turliu, Emanuela Grassi), di Pamina e del suo flauto Tamino riesce infine nel suo intento e ottiene la mano della principessa amata.
L’orchestra è stata diretta con attenzione e buone dinamiche dal Maestro Stefano Seghedoni applaudito con convinzione sia dopo l’overture che a fine opera.
Intervistato a fine recita il tenore ostiense Adriani si è dimostrato molto emozionato: “Era la prima volta che debuttavo il ruolo di Tamino e sono molto contento della resa e degli applausi del pubblico – dichiara Adriani – C’è sempre da migliorarsi e da apprendere e questi debutti aiutano un giovane ad avere sempre più consapevolezza del proprio strumento. Inoltre cantare all’aperto non è mai facile ma questa bellissima piazza (Piazza Garibaldi, sotto la Cattedrale di San Cerbone) ci ha aiutato molto a livello di acustica”.
La serata ha fatto registrare il tutto esaurito in ogni ordine di posto con quasi 1300 spettatori, attestandosi come l’evento principale tra i tre in cartellone nel festival.