Scuola, supplenze: dal 1° settembre 100 mila cattedre vuote da assegnare
Marcello Pacifico, Anief: “L’anno scolastico prenderà il via con milioni di alunni che si ritroveranno con tante discipline scoperte”
Scuola – Sui posti da assegnare alle immissioni in ruolo del personale docente si sta realizzando la previsione dell’Anief: la maggior parte, probabilmente in media due su tre, non si effettuerà e quindi si incrementerà il numero di contratti a termine di ben 30 mila unità.
Poi ci sono i 12 mila posti non andati ai ruoli, i 5 mila tagliati dal Mef, almeno 30 mila di sostegno in deroga e quasi 20 mila derivanti da Quota 100.
La prima provincia a confermare l’impossibilità di assumere a tempo indeterminato è quella di Torino dove sono appena iniziate le procedure di immissione in ruolo dei nuovi docenti: più della metà delle 4.650 previste non verrà attuata. Anche in Lombardia non si scherza.
L’estate del 2019 potrebbe passare alla storia come la più caotica per la scuola e per l’inizio dell’anno scolastico contrassegnato dalla mancata assegnazione delle cattedre. I primi dati che giungono dai territori confermano questa tendenza. Secondo quanto riporta Orizzonte Scuola, a Torino “su un contingente disponibile di 4.650 posti, più della metà resterà a supplenza”.
Le soluzioni
Secondo la stampa specializzata, la “causa della mancanza di graduatorie da cui attingere è da riscontrare nella mancanza di procedure regolari per il ruolo”. In questo modo i territori in cui le graduatorie sono vuote si trovano ad aspettare quelle regioni in cui invece le liste sono ancora lunghe.
Al Ministero è allo studio un meccanismo di mobilità volontaria nazionale per i docenti inseriti nelle graduatorie di merito dei concorsi 2016 e 2018 che potrebbe permettere l’incontro tra domanda e offerta.
Le 5.000 assunzioni tagliate
Quella del 5.000 posti sottratti dal Mef al contingente complessivo richiesto dal Ministero dell’Istruzione, ossia 53.627 su 58.627, è quindi solo la punta dell’iceberg. Prima di tutto perché a quella cifra, ricorda la rivista specializzata, “bisogna aggiungere anche le cattedre vacanti che il Miur non aveva richiesto e che erano liberi dopo la mobilità, portando i posti che potevano essere ricoperti a 12 mila”.
In secondo luogo, perché per come sono strutturate le graduatorie del personale precario e vincitore dei concorsi vari, non si riesce a coprire il fabbisogno di cattedre vacanti e disponibili: considerando che alle 17 mila cattedre libere sottratte ai ruoli ne vanno aggiunte almeno altre 30 mila di sostegno in deroga e quasi 20 mila liberate da Quota 100 ma sinora non conteggiate, si parte con un “fardello” non indifferente di oltre 65 mila posti vacanti e disponibili da assegnare.
Le mancate assunzioni
Poi, ci sono le cattedre che non andranno alle immissioni in ruolo, per via dell’ostinata chiusura delle GaE, la limitata portata territoriale delle graduatorie di merito e la presenza di decine e decine di migliaia di cattedre senza titolare, ma che continuano a stare in organico di fatto.
Anief calcola che saranno 100 mila, ai primi di settembre, le cattedre che, per un motivo o per l’altro, dovevano essere destinate alla stabilizzazione di nuovi insegnanti e che invece andranno ad aggiungersi alle altre supplenze annuali.