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“Spero che rimanga premier”, il presidente Trump tifa per Conte

27 agosto 2019 | 18:19
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“Spero che rimanga premier”, il presidente Trump tifa per Conte

Il tycoon: “Ama il suo paese e lavora bene con gli Stati Uniti. E’ un uomo di grande talento”

Roma – “Comincia a mettersi bene per ‘Giuseppi’ Conte, il primo ministro della repubblica italiana, altamente rispettato. Speriamo rimanga primo ministro”. Donald Trump dedica un tweet alla situazione politica italiana e in particolare al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Nel cinguettio del presidente degli Stati Uniti, Conte diventa ‘Giuseppi ‘ . “Ama il suo paese e lavora bene con gli Stati Uniti. Un uomo di grande talento che, speriamo, rimarrà primo ministro”. Trump si accorge dell’errore e, nella versione successiva, Conte diventa Giuseppe.

Starting to look good for the highly respected Prime Minister of the Italian Republic, Giuseppe Conte. Represented Italy powerfully at the G-7. Loves his Country greatly & works well with the USA. A very talented man who will hopefully remain Prime Minister!

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) August 27, 2019

Boom di consensi per Conte

Giuseppe Conte è una risorsa per la leadership del M5S. Mentre il Conte bis vacilla tra veti e contrapposizioni, il premier uscente – come ha rilevato un sondaggio della Gpf – raccoglie invece consensi come guida per il Movimento. Il premier uscente sarebbe infatti, secondo quanto è emerso dalla ricerca condotta da Roberto Baldassari, un’opzione più che credibile nel dualismo Di Maio-Di Battista che, come spiega il presidente della Gpf, “si mangiano consensi l’un l’altro, in una lotta ‘fratricida’”.

Nel rispondere alla domanda su chi possa essere il leader del Movimento, la vittoria di Conte è schiacciante: l’ex premier raccoglie il 67,4% dei consensi, Luigi Di Maio il 14,3% e Alessandro Di Battista il 13,9%. La rilevazione (effettuata tra il 24 e il 26 agosto), indaga anche sulla figura che a parere degli italiani sarebbe più adatta a guidare il governo. Tra il politico di professione e l’esponente della società civile, è il secondo a prevalere con il 44% dei consensi, rispetto al 32% del primo. Il 19% degli interpellati non lo ritiene invece un aspetto risolutivo e si colloca nella casella degli indifferenti.

A confermare la fluidità del voto e il fatto che ormai l’appartenenza politica non è più il solo e unico criterio di scelta, la ricerca mette in luce che il 40,2% si riconosce in un partito presente in Parlamento, il 39,4% non si riconosce in un partito o un leader e il 19,3% si riconosce infine solo nella figura del leader.

(Il Faro online)