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Ostia, il Tribunale sul MedNet: “opere da non ritenersi abusive”

23 settembre 2019 | 18:23
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Ostia, il Tribunale sul MedNet: “opere da non ritenersi abusive”

La Procura della Repubblica assolve il concessionario del MedNet demolito dal X Municipio l’11 dicembre dello scorso anno. Il PM rinuncia a fare ricorso contro la sentenza

Ostia – Il concessionario del MedNet, lo stabilimento demolito dal X Municipio perchè ritenuto abusivo, anche senza aver ottenuto il titolo edilizio era in diritto di realizzare l’impianto balneare. In difetto, semmai, era il Comune di Roma che dopo la conferenza dei servizi autorizzativa non aveva perfezionato la procedura rilasciando come da legge il permesso a costruire. Ed è del tutto ingiusto aver dichiarato la decadenza della concessione demaniale marittima.

Sono state rese note le motivazioni della sentenza assolutoria emessa dal giudice Alessandra Cuppone nei confronti di Fabrizio Fumagalli, il concessionario dello stabilimento MedNet che si trovava sulla spiaggia tra la sponda sinistra del Canale dei Pescatori e la Vecchia Pineta. Quell’impianto balneare non c’è più perchè l’11 dicembre 2018, come racconta questo nostro articolo, le ruspe capeggiate dalla sindaca Virginia Raggi e dalla presidente del X Municipio, Giuliana Di Pillo, l’hanno demolito.

Come avevamo anticipato in questo articolo, dunque, Fabrizio Fumagalli è stato assolto dall’accusa di abusivismo edilizio su area demaniale sottoposta a vincolo paesistico. Da notare che il Pm del procedimento, Michele Nardi, aveva chiesto una condanna a tre mesi d’arresto e 30mila euro di sanzione. Lo stesso Pm dopo la sentenza ha rinunciato a proporre ricorso, accettando di fatto le decisioni del giudice Cuppone.

Benchè su quel tratto di spiaggia si facesse attività sportiva già dalla fine degli anni Settanta, l’autorizzazione a montare attrezzature e stand era del luglio 2001. L’allora direttore del Dipartimento Ambiente del Comune di Roma, Gianfilippo Biazzo, chiamato a testimoniare, ha riferito che tra il 1999 ed il 2000, in attesa dell’approvazione del Piano di Utilizzazione Arenili, il Campidoglio rilasciava solo permessi temporanei. Dopo l’approvazione del Pua avvenuta nel 2001, il MedNet otteneva il rinnovo della concessione demaniale fino al 21 dicembre 2007. Con la posa di opere “integralmente in legno e indiscutibilmente di facilissima rimovibilità“, come ha testimoniato un’altra teste.

Approvato il Pua anche in Regione Lazio, nell’agosto 2005 il MedNet chiedeva l’adeguamento delle strutture e per questo veniva convocata il 22 febbraio 2006 una apposita conferenza dei servizi. In quella sede tutte le amministrazioni autorizzate al rilascio dei permessi davano il proprio parere favorevole ad eccezione del Dipartimento Edilizia privata e dell’Ufficio Tecnico del X Municipio, il cui silenzio è valso per legge come assenso. Per ottenere la licenza Fumagalli ha più volte e per diversi anni sollecitato invano il Campidoglio al rilascio del permesso a costruire. In compenso l’amministrazione prorogava la concessione fino al 2020.

Per il tribunale Fumagalli è assolto perchè l’accusa di abusivismo non sussiste: “in nessun caso la concessione demaniale avrebbe potuto essere rinnovata, con quelle modalità ed estensione, ove si fossero ritenute abusive le opere insistenti sull’area“. In poche parole, se tutti gli enti hanno emesso parere favorevole alla realizzazione dello stabilimento balneare e se la concessione è stata rinnovata per così lungo termine, significa che la stessa amministrazione locale ha riconosciuto non abusiva l’opera.