Mondiali, Gianmarco Tamberi: “Sono carico, gareggio con me e contro di me”
Poche gare alle spalle ma l’azzurro delle Fiamme Gialle non molla. La voglia di riprendersi il podio è tanta. E tra un anno ecco le OIimpiadi..
Doha – Scende in pedana oggi pomeriggio Gimbo. Pronto. Prontissimo. Per dare il meglio. Per esprimersi e per prendersi la medaglia anche all’aperto. Via alle qualifiche per la finale. Fa il suo debutto al Mondiale di atletica leggera in svolgimento a Doha.
Il campione europeo indoor in carica vuole riprendersi il suo posto sul podio, dopo tre anni bui tra alti e bassi. Sfumato il sogno di partecipare a Rio 2016 per colpa del grave infortunio alla caviglia, eccolo di nuovo in lizza per i Giochi. Passando per il Mondiale. Tra un anno ci sarà Tokyo 2020 e Tamberi, stile Yuri Chechi, vuole la sua vendetta sportiva: “Pensando a Tokyo 2020, vedo un vantaggio sugli altri: io non aspetto altro che ricominciare la preparazione per i Giochi”. Lo dichiara un carico Gianmarco alla conferenza stampa di presentazione, alla vigilia del suo esordio nella competizione iridata del salto in alto. E quali saranno le sue sensazioni al Khalifa Stadium ? Lui risponde in questo modo: “Gareggio con me stesso e contro me stesso. Mi sto mettendo alla prova”.
Non altezze eccelse quest’anno. Non lo hanno aiutato le condizioni fisiche e ancora non sono al top. Lo dice Gimbo. E allora deve fare affidamento sulla voglia di rivincita: “Devo compensare con la mia mentalità. Siamo a ottobre ma praticamente per me è l’esordio stagionale, è un inizio che spero finisca bene”. 2,32 la misura dell’anno 2019 che gli ha regalato il titolo continentale. E ha rincorso sempre i 2,40 in pedana. E mentre Gianmarco attende di saltare prende energia dai suoi compagni di squadra: “Non mi ha fatto dormire Filippo Tortu. Era troppa l’adrenalina dopo la sua finale..”. Tamberi spende parole anche Marcell Jacobs: “Mi spiace. Meritava la finale”.
Promosso capitano della Nazionale, Gimbo aspetta il pomeriggio di oggi per tornare a saltare. Con poche gare alle spalle. Ma lo farà. Esperienza e fame di vittoria.
Di seguito, le dichiarazioni di Tamberi, come riportato sul sito ufficiale della Fidal :
“Quest’anno è stato particolare, pieno di imprevisti e problemini. Non gareggio da tre mesi: la cosa mi dovrebbe buttar giù e invece mi carica da morire. Le condizioni fisiche non sono al top, e di conseguenza devo compensare con la componente mentale. Siamo a ottobre ma praticamente per me è l’esordio stagionale, è un inizio che spero finisca bene. I problemi? Una catena: dalla microlesione al piede prima di partire per Shanghai in maggio, recuperata nel giro di dieci giorni. Poi sono tornato per il Golden Gala dove volevo gareggiare a tutti i costi: anche in stampelle l’avrei fatto. A Opole, in Polonia, ho preso una tallonata in riscaldamento. Tutte cose passate in pochi giorni ma tutte nel periodo-gare e non mi hanno permesso di scendere in pedana”.
“Il fatto di arrivare qui con pochissime gare alle spalle fa sì che debba venir fuori lo spirito di agonista. Pensando a Tokyo 2020, vedo un vantaggio sugli altri: io non aspetto altro che ricominciare la preparazione per i Giochi, mentre gli avversari alla fine di questa stagione saranno stanchi. Qui a Doha gareggio con me stesso e contro me stesso. Mi sto mettendo alla prova. Poco pubblico? Ho talmente tanta energia dentro che non lo considero un problema. Ce l’ho un po’ con Filippo Tortu perché non mi ha fatto dormire l’altra notte per l’adrenalina. La sua finale mi ha dato una carica pazzesca, è stato davvero bravo. Mi dispiace tanto per Marcell Jacobs perché anche lui meritava la finale. È bello che questo movimento azzurro stia crescendo e nella riunione della squadra ho preparato un video con i messaggi di tanti amici sportivi, da Vieri a Paltrinieri a Datome, per motivare tutta la squadra”.
Foto : Colombo/Fidal