Ostia, la Procura: “Non commessi abusi allo stabilimento La Casetta”
Concessionario de La Casetta assolto con formula piena dall’accusa di abusivismo edilizio
Roma – Per il Tribunale di Roma, Sezione Penale, lo stabilimento balneare “La Casetta” non presenta abusi edilizi. La società concessionaria dell’impianto è stata assolta con formula piena: “il fatto non sussiste“.
Colpo di scena nelle contestazioni volute dal Campidoglio e dal X Municipio contro i presunti abusi edilizi commessi sul Demanio marittimo. E nello specifico sulla spiaggia che era in concessione a “La Casetta”.
E’ una nota a ufficializzare la decisione assunta stamane a conclusione del procedimento avviato dopo la denuncia del maggio 2016 presentata dal Comune di Roma su relazione della Polizia locale gruppo X Mare. “Abusi stabilimento Ostia La Casetta: tutti assolti i membri della famiglia Salabè“. Lo annunciano gli avvocati difensori Nicola Madia e Antonio Rucco. Lo stabilimento può essere dissequestrato anche se resta chiuso perchè il Comune di Roma X Municipio non ha rinnovato la concessione demaniale.
Peccato, dunque, che durante questi tre anni lo stabilimento sia stato chiuso dal Campidoglio e dal X Municipio e stia andando in rovina. Anzi, fu proprio l’accusa di abusivismo edilizio a motivare l’amministrazione a non rinnovare la concessione. Contro la revoca è in atto la valutazione dello specifico ricorso presentato dalla proprietà.
Grande merito del successo in Tribunale da parte dei concessionari de La Casetta spetta al Consulente tecnico di parte, ingegner Alessandro Michelon che ha dimostrato, carte alla mano, come le costruzioni dello stabilimento fossero state tutte autorizzate negli anni. “Abbiamo prodotto documenti in originali, con tanto di ceralacca – sottolinea Michielon – Parliamo di singoli permessi a costruire e di autorizzazioni multiple, tutte perfettamente in regola e rispettate in toto“.
La sentenza di assoluzione dall’accusa di abusivismo edilizio nei confronti dei concessionari de La Casetta segue di pochi mesi quella con medesima sorte rispetto ai concessionari del MedNet (leggi qui il dettaglio), impianto demolito prima ancora della sentenza. Precedentemente era stata completamente assolta dalla stessa accusa anche la proprietà del campeggio Capitoldi via di Castelfusano e del Country Village (leggi qui la notizia).
A questo punto ci si interroga: chi ha manovrato negli uffici per affrontare sequestri e cause penali sapendo che l’ente locale avrebbe perso e sarebbe andato incontro a milionarie richieste di risarcimento danni, come è prevedibile? Chi pagherà per gli errori materiali fatti? E chi pagherà per il danno d’immagine procurato a Ostia e alla categoria degli operatori turistici tacciati per anni di abusivismo? E quali parti politiche hanno tratto beneficio dal sostenere populisticamente che “sulle spiagge a Ostia è tutto abusivo”?