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Roma, si fingono top manager e truffano banche ed enti: arrestate 5 persone

15 ottobre 2019 | 12:48
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Le vittime sono tutti ex manager di importanti aziende ed enti pubblici italiani per conto dei quali gli indagati hanno richiesto finanziamenti, mutui, cessioni del quinto e cambio ufficio pagatore per centinaia di migliaia di euro

Roma – I Carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo in Lucina, a conclusione di una complessa attività d’indagine, denominata “Robin Hood”, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza per l’applicazione di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica in sede, nei confronti di 5 cittadini italiani (1 in carcere e 4 sottoposti ad arresti domiciliari), ritenuti responsabili di falso, truffa, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico e sostituzione di persona.

Uno dei destinatari dell’ordinanza è deceduto prima di poter finire agli arresti domiciliari: l’uomo, di 67 anni, impiegato dell’INPS, è venuto a mancare a seguito di una grave malattia.

Gli indagati riuscivano ad ottenere prestiti, finanziamenti, cessioni del quinto, ovvero modifica delle coordinate per l’accredito della pensione, appropriandosi fraudolentemente della documentazione Inps (Cud, Statini Paga, ecc) appartenente a pensionati, grazie alla complicità del dipendente Inps, nonché reperendo dati effettivi dai documenti di identità, per il tramite di un dipendente del Comune di Roma.

L’indagine, avviata nel mese di gennaio 2018 dai Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, scaturisce dalle denunce presentate da due ex manager ed ha permesso di individuare un collaudato sodalizio criminale operante sul territorio nazionale.

Le vittime sono tutti ex manager di importanti aziende ed enti pubblici italiani per conto dei quali gli indagati hanno richiesto finanziamenti, mutui, cessioni del quinto e cambio ufficio pagatore per centinaia di migliaia di euro.

A riscontro dell’attività, sono stati già eseguiti 3 arresti in flagranza di reato e 5 persone sono state denunciate a piede libero per i reati – a vario titolo – di truffa e falso. Grazie anche alla collaborazione dell’Inps, sono stati recuperati e restituiti: 24.000 euro, derivanti dalle pensioni delle vittime, che erano stati dirottati su un conto corrente tedesco; un’autovettura Fiat 500 L del valore di euro 15.000, acquistata mediante la sottoscrizione di un finanziamento con documentazione risultata falsa.

A seguito di tempestivo intervento, i Carabinieri riuscivano anche ad impedire l’acquisto di merce (n. 1 televisore, n. 1 playstation e n. 1 iPhone) presso un esercizio commerciale di Roma per un valore di euro 3000,00, mediante il tentativo di accensione di un finanziamento.

(Il Faro online)