Se il distaccamento universitario di Formia fosse quello di Scienze motorie, la tanto agognata “Città dello sport”, che, per ora, resta un nulla di fatto, potrebbe cominciare a prendere forma.
Formia – Immagina, puoi. Cosa? Una Formia diversa, attiva e reattiva, capace di offrire maggiori servizi, di attirare un nuovo tipo di “turismo” e, al contempo, di creare nuovi posti di lavoro. Una Formia capace di essere sempre attenta alle esigenze degli studenti, e, al contempo, di riuscire a stare al passo con i tempi.
Un’utopia? No. Ma una realtà, purtroppo, ancora lontana, che, però, potrebbe partire da due fattori principali: la riqualificazione urbana di edifici appartenenti al Comune, ma abbandonati, come il Seven Up – e l’accordo che l’attuale amministrazione targata Villa ha già stipulato con l’Università di Cassino e del Lazio meridionale. E, magari, una collaborazione fattiva anche dalla Regione.
“Obiettivo della Convenzione è quello di stipulare un accordo di cooperazione che si ispira ai principi della promozione e valorizzazione della libera iniziativa e della leale sinergia al fine di sviluppare e organizzare al meglio le potenzialità del sistema della ricerca scientifica e della formazione, affinché le attività dell’Università e del Comune di Formia possano integrarsi e coordinarsi tra loro reciprocamente.”
Furono queste, le parole che il Municipio di Formia diffuse all’indomani della firma della Convenzione quadro tra il sindaco Villa e il Rettore dell’Università (Leggi qui). Una convenzione che, qualche mese più tardi, portò all’apertura di uno sportello di segreteria per gli studenti – presso la Biblioteca comunale (Leggi qui)-, ma a null’altro. Almeno fin’ora.
E allora perché non provare a dare a questa nuova sinergia tra le parti una maggiore concretezza? Facendo di Formia una “città satellite” dell’università cassinate?
Immagina, puoi. Perché? Perché università a Formia significherebbe valorizzare gli studenti nostrani. Significherebbe intercettare e, quindi, far fluire nuovi studenti delle città limitrofe qui, nella città più grande del Golfo. Significherebbe, per chi lavora nel settore scolastico, la possibilità, quantomeno di poter provare a lavorare vicino.
E ancora: se il distaccamento universitario fosse proprio quello di Scienze motorie, quella tanto agognata “Città dello sport” tanto decantata in campagna elettorale, che, per ora, resta un nulla di fatto, potrebbe finalmente cominciare a prendere forma.
Non solo. Università potrebbe significare riprendere contatti con il mondo sportivo tutto, in primis con il centro d’eccellenza che è il nostro Coni, che tante gioie e tanto lustro ha portato alla storia di Formia, in maniera ancor più fluida, rispetto agli eventi presentati quest’anno dall’amministrazione.
Università si potrebbe tradurre – magari, seguendo l’apposito corso già avviato in via sperimentale dalla sede principale di Cassino – in luogo di ritrovo per sportivi conosciuti a livelli regionali e nazionali, che avrebbero, così, anche la possibilità di poter dare gli esami senza doversi allontanare troppo, facilitandoli, quindi, anche nell’arduo compito di conciliare tutti gli impegni.
L’ipotesi universitaria, infine, potrebbe voler dire riuscire a vedere una città anche laddove, ora, c’è il deserto. D’altronde, come canta un giovane cantautore romano: “È la fantasia che trasforma in pianeti i sassi.”
(Il Faro on line)