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Consiglio provinciale congiunto: Formia, Minturno e Spigno Saturnia uniti per tutelare il Rio che li attraversa

17 dicembre 2019 | 14:01
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Consiglio provinciale congiunto: Formia, Minturno e Spigno Saturnia uniti per tutelare il Rio che li attraversa

Approvata all’unanimità la delibera con cui il Consiglio chiede alla Regione di stanziare quanto prima fondi per il Rio Capodacqua- Santa Croce.

Formia, Minturno e Spigno Saturnia – Tutelare il Rio Capodacqua/Santa Croce che attraversa e unisce simbolicamente i Comuni di Formia, Minturno e Spigno Saturnia. Questo l’obiettivo del consiglio provinciale congiunto, tenutosi ieri, in seconda convocazione, presso la sede della Provincia in via Olivastro Spaventola a Formia.

All’ordine del giorno, accolta poi all’unanimità dai presenti, la richiesta alla Regione di finanziare gli interventi che saranno necessari per la regolarizzazione del deflusso delle acque del Rio.

Ad aprire i lavori, il presidente della Provincia Carlo Medici, che nel suo intervento ha sottolineato: “Servono almeno 5 milioni di euro per portare a termine quest’intervento.” Ricordando, poi, alla Regione l’importanza di prendersi cura della sicurezza dei territori.

D’accordo anche i tre Sindaci presenti al Consiglio, che, ancora una volta, hanno ribadito l’urgenza di questi interventi, anche in considerazioni degli ultimi eventi atmosferici che hanno interessato il Golfo e che hanno fatto esondare il Rio. D’accordo anche sul proseguire in questo percorso condiviso e nel fare sistema tra le diverse istituzioni.

La delibera

Ma cosa è scritto effettivamente nella delibera? “Di fare voti i fare voti affinché la Regione Lazio, nel cui patrimonio idrico ricade il rio Santa Croce ed il rio Capo d’Acqua, provveda a stanziare, fin dalla legge di bilancio per il
2020, adeguate e specifiche misure finanziarie, atte a fronteggiare l’emergenza, e se del caso, individuando nel Consorzio di bonifica del sud pontino il soggetto attuatore degli interventi necessari al superamento della emergenza, nel medio e lungo termine, partendo dalla progettualità finora sviluppata e dalle richieste nel tempo formulate alla stessa Regione Lazio e ad oggi rimaste inascoltate e senza esito.”

(Il Faro on line)