LETTERA AL DIRETTORE

Ladispoli, “sulla potabilità dell’acqua il Sindaco non minacci denunce ma incontri i cittadini”

21 dicembre 2019 | 16:00
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Ladispoli, “sulla potabilità dell’acqua il Sindaco non minacci denunce ma incontri i cittadini”

“Gentile Direttore,

leggo sul suo giornale di allarmi lanciati da cittadini sulla ‘presunta’ potabilità delle acque di Ladispoli. Il poverello di Assisi, pur ritenendo l’acqua una risorsa inesauribile, scriveva nel Cantico delle creature ‘Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta’. E’ davvero impressionante come San Francesco descriva questa fonte, ritenendola inesauribile, di ricchezza per l’ambiente, la natura e l’uomo stesso.
La nostra sorgente di vita, l’acqua, umile e preziosa, è sempre stata, fin dall’antichità, una priorità. L’acqua ci dà il senso della libertà. Libertà che a Ladispoli appare negata, viste le polemiche in corso cittadini che riferiscono di parametri in eccesso riscontrati nelle analisi eseguite dalla Asl e le dure risposte, minacce di azioni giudiziarie, a loro rivolte dal sindaco Grando. Non si incontrano i cittadini, non si prospettano programmi di lavori e di azioni li si minaccia di azioni legali.

Questa fonte d’acqua non è inesauribile e pertanto è ancora più preziosa e dobbiamo tutelarla. Non acque marine, in quanto per quelle l’Arpa Lazio che le controlla rilascia, ogni anno, bollettini della salute del mare riportanti prescrizioni per il Comune di Ladispoli con divieti di balneazione per un gran tratto centrale del lungomare oltre che da 250 metri di distanza dai fossi che attraversano la città; questi cittadini desiderano ulteriori e specifiche informazioni sulla potabilità dell’acqua immessa in rete. Era ed è cosa nota ai locali politici dell’eccessiva presenza di elementi chimici in eccesso fra i quali i cloruri nell’acqua prelevata dal pozzo costruito sulla falda di Fosso Statua, falda che si sta salinizzando e che dovrebbe essere preservata dagli eccessivi consumi che ne vengono fatti da chi la capta e la distribuisce senza l’uso di qualsivoglia fascia di consumo atta a limitare lo spreco di questa ormai limitata risorsa. Ritengo che il Comune dovrebbe intervenire in merito: il Sindaco non minacci denunce ma incontri la cittadinanza, gli organi di stampa e dica loro quali provvedimenti e in quali tempi intende intraprendere sempre che voglia intervenire in merito per normalizzare la potabilità dell’acqua. Monteroni docet…”.

Gaetano Minasi