Il “nuovo” Padre Nostro diventa ufficiale: da novembre 2020 si dirà “non abbandonarci alla tentazione”
Mons. Forte: “Il Messale con la nuova versione del Padre Nostro uscirà subito dopo Pasqua e sarà introdotto in tutte le messe dalla prima domenica d’Avvento”
Roma – Cambiano i tempi e anche la lingua si evolve. E dopo alcuni anni di riflessioni, la Conferenza Episcopale Italiana modifica ufficialmente una delle preghiere più conosciute. Una modifica che sarà attuata a breve. Due mesi e mezzo per la sua approvazione ufficiale, dieci mesi per la sua introduzione nella messa: sono i tempi per la nuova versione italiana della preghiera universalmente più recitata dai cristiani di tutto il mondo: il Padre Nostro.
Una preghiera che la Cei – anche su sollecitazione di Papa Francesco in diverse catechesi (leggi qui) – ha deciso di cambiare, nel punto in cui i fedeli finora invocano Dio a “non indurci in tentazione”, per un più corretto “non abbandonarci alla tentazione”, che ha prevalso sulle altre due ipotesi: “non lasciarci in tentazione” e “non abbandonarci nella tentazione”.
Ad annunciarlo, all’AdnKronos, monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti e Vasto e teologo fra i più influenti in Vaticano, a margine del Forum internazionale di Teologia in corso alla Pontificia Università Lateranense: “Il Messale con la nuova versione del Padre Nostro uscirà subito dopo Pasqua”, che quest’anno si celebra il 12 aprile, mentre “l’uso liturgico della preghiera modificata sarà introdotto a partire dalle messe del 29 novembre, prima domenica di Avvento“.
(Il Faro online)