L'orribile sfida |
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Sgambetto spaccatesta, sui social una nuova follia adolescenziale

21 febbraio 2020 | 06:30
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Genitori in allarme per l’ultima moda, importata anche in Italia, dello Skullbreaker Challenge che impazza sui social e su Whatsapp

Si diffonde dai social in tutto il mondo un gioco assurdo e pericolosissimo che sotto forma di scherzo mette a repentaglio la vita dei più giovani che ne partecipano in modalità vittima. E’ chiamato in Italia “sgambetto spaccateste” (o sfida del salto), in inglese Skullbreaker Challenge o , denominato Rompecraneos in sud America.

E’ una sfida (challenge) orribile e assurda lanciata, ancora non si sa da chi, sul famoso Tik Tok social network cinese, che sta avendo una diffusione esponenziale anche in Europa, secondo la quale due giovani, consapevoli dell’azione, ne invitano un terzo ad allinearsi orizzontalmente a loro, e, ignaro di tutto, a saltare sul posto in maniera alternata. Quando è il suo turno a compiere il salto i due laterali eseguono uno sgambetto aereo sincronizzato spingendo in avanti le gambe della persona centrale in modo che il malcapitato perda l’equilibrio non avendo più appoggi al suolo e caschi rovinosamente e violentemente con schiena e testa per terra. Da qui il nome dato alla challenge che viene prontamente poi ripresa dai telefonini e il video postato sul social.

Le conseguenze di tale scherzo nel mondo sono state atroci, i feriti sono stati tantissimi, anche gravi con danni irreparabili e si parlerebbe addirittura di alcuni morti.

Lo scherzo- sfida si sta velocemente diffondendo anche sugli altri social, twitter , facebook, etc.. ma non è la prima volta che giochi stupidi e pericolosi, sviluppatesi tramite tali app, ai limiti del bullismo più crudele, si diffondano a macchia d’olio.

Infatti, ricordiamo Bird Box challange in cui gli utenti bendati compievano azioni alquanto pericolose. Ed ancora, Tide Pods challange che prevedeva la masticazione di capsule di detersivo. O ancora il più famoso caso del Blue Whale Challenge (un percorso che poteva concludersi con il suicidio) nel 2016, per il quale poi il social facebook prese dei seri provvedimenti rimuovendo contenuti in questione e facendo giusta campagna di prevenzione.

L’unica soluzione è bandire video di atti simili dalle pagine di queste piattaforme, avvisare i propri figli circa la pericolosità del gioco e di avvertire insegnanti, genitori o autorità competenti se qualcuno cerca di effettuarlo su di loro o su altri amici. Non si sa ancora, infatti, se sia un metodo usato dai bulli per costringere i più deboli ad accettare di partecipare, pena l’emarginazione o altro. In questi casi è fondamentale agire, subito, soprattutto a scuola e nell’ambiente familiare.

Negli Stati Uniti è nata una vera e propria campagna di sensibilizzazione tesa ad evitare che la pratica si diffonda. Si spera che gli amministratori dei social, tutti, facciano altrettanto fermando questa ennesima follia adolescenziale.

(Il Faro online)