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Accuse di corruzione a Palermo, arrestati due consiglieri comunali

29 febbraio 2020 | 16:10
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Accuse di corruzione a Palermo, arrestati due consiglieri comunali

In azione gli investigatori del nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza e i carabinieri del Reparto operativo Nucleo investigativo di Palermo

Palermo – Bufera al Comune di Palermo. I finanzieri del nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza e i carabinieri del Reparto operativo – Nucleo  investigativo di Palermo, nell’ambito di indagini coordinate dalla locale Procura e in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip hanno arrestato due consiglieri comunali Sandro Terrani, membro della Commissione Bilancio, Finanza e Tributi, e Giovanni Lo Cascio, presidente della commissione Urbanistica, lavori pubblici, edilizia privata e residenziale pubblica, i funzionari comunali Mario Li Castri di Palermo, già dirigente dell’Area tecnica della riqualificazione
urbana e delle infrastrutture, Giuseppe Monteleone di Palermo, già dirigente dello Sportello unico attività produttive, il professionista Fabio Seminerio di Palermo, architetto, e gli imprenditori Giovanni Lupo di San Giovanni Gemini (Agrigento) e Francesco La Corte, originario di Ribera (Agrigento), rispettivamente  amministratore di fatto e di diritto della Biocasa srl che opera nel settore edilizio.

All’architetto Agostino Minnuto, originario di Alia (Palermo), è stato notificato l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. I reati contestati ai predetti, a vario titolo, sono corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione e falso ideologico in atto pubblico.

Secondo gli investigatori, al Comune di Palermo c’era un “comitato d’affari” composto da imprenditori e professionisti in grado di incidere sulle scelte gestionali di pubblici dirigenti e amministratori locali, che “avrebbero asservito la pubblica funzione agli interessi privati, in modo da consentire di lucrare indebiti e
cospicui vantaggi economici nel settore dell’edilizia privata”.

Gli investigatori del nucleo di Polizia economico – finanziaria della Guardia di finanza e i carabinieri del Reparto operativo – Nucleo investigativo di Palermo, hanno eseguitoin tutto 8 misure cautelari.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove di formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.